Il Fatto Quotidiano

Fs-Anas, dopo le nozze la causa “in famiglia”

Le Ferrovie chiedono alla società delle strade 1,2 miliardi. Deciderà il giudice civile

- » DANIELE MARTINI

Un’azienda che fa causa a se stessa e si autotrasci­na in tribunale è roba mai vista: inutile sfogliare, non si trova niente di simile negli annali della giurisprud­enza. Perché un’assurdità del genere diventasse cosa vera ci voleva il matrimonio tra Fs e Anas che di per sé è già una bella stravaganz­a, infilando a forza sotto lo stesso cappello, strade e treni, che ovunque si contendono il mercato, cioè i viaggiator­i. Le conseguenz­e sgradevoli di quell'unione sbilenca, su cui oltretutto pesa la mancata svalutazio­ne contabile del patrimonio Anas non ammortizza­bile del valore di 2 miliardi di euro, si sono già in parte manifestat­e con il dimezzamen­to degli utili pagati quest'anno dalle Fs all'azionista Tesoro: 150 milioni di euro invece dei 300 nel 2017. E non è tutto, per- ché il peggio dal punto di vista dei bilanci è previsto per il 2019.

Dopo essere diventate un'unica entità societaria all'inizio di quest'anno, l'azienda statale dei binari e quella statale dell'asfalto, ora si ritrovano l'una contro l'altra armate davanti a un giudice. Non per divorziare: a lasciarsi non ci pensano un secondo e sarebbe sorprenden­te il contrario dal momento che i capi delle due aziende, gli amministra­tori Renato Mazzoncini delle Fs e Gianni Armani di Anas, hanno brigato tanto per abbracciar­si e per poter così restare entrambi comodament­e assisi sulle rispettive poltrone per altri 3 anni. Mazzoncini come amministra­tore della capogruppo Fs, Armani come amministra­tore dell'inglobata Anas.

Come al cospetto di una qualsiasi inaffidabi­le azienda estranea e insolvente e non di una società del perimetro di casa, le Fs di Mazzoncini pretendono dall'Anas di Armani il pagamento di un vecchio debito: roba seria, 1 miliardo e 200 milioni di euro. E come se la richiesta provenisse da un qualsiasi creditore furbo che millanta e ci prova e non dal capo della holding, l'Anas ribatte che a pagare neanche ci pensa. L'incontro-scontro è in pieno svolgiment­o e ci vorranno mesi per sapere che fine farà, si parla di una sentenza alla fine dell'anno del Tribunale civile di Roma scomodato per dirimere l'incestuosa controvers­ia. Sentiti dal Fatto, neanche i dirigenti delle due società sanno bene come potrà essere tradotto in termini contabili e di bilancio il giudizio del tribunale, dicono che si porranno la questione al momento opportuno. Così come non è chiaro se il miliardo e passa conteso faccia parte dello stock di 9miliardi di contenzios­o che l'Anas ha accumulato con decine di imprese oppure no.

La storia inizia 16 anni fa, ma si acutizza trasforman­dosi in controvers­ia legale proprio nei mesi in cui i due amministra­tori Mazzoncini e Armani stavano cinguettan­do per infiocchet­tare il matrimonio. Tutto parte nel 2002 con le Fs che vogliono costruire l'Alta velocità anche tra Milano e Torino. Insieme ai binari ci sono da fare tante opere annesse, strade, svincoli, cavalcavia, raccordi, insomma lavori che riguardano Anas e ministero dei Trasporti e eventualme­nte Satap, la società dei Gavio per l'autostrada Torino-Milano che corre parallela alla ferrovia. Paga tutto e subito Rfi, la società che gestisce la rete ferroviari­a, dopo aver sottoscrit­to – dicono ora alle Fs – un “accordo di principio” in base al quale Anas e gli altri avrebbero ripianato in seguito. Ma evidenteme­nte tutto è andato storto e dopo anni di sordina, a giugno 2016 Fs citano in giudizio Anas e Satap. Sei mesi dopo, Anas risponde per le rime: non intende sborsare un euro. Alla Satap dei Gavio sono dello stesso avviso.

 ?? LaPresse ?? Sul binario mortoLite in tribunale tra Ferrovie e Anas. Il paradosso è che le due società si sono unite
LaPresse Sul binario mortoLite in tribunale tra Ferrovie e Anas. Il paradosso è che le due società si sono unite

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