Stampubblica fase 2: lascia l’ad Mondardini
Al suo posto arriva l’ex capo di Rcs, Laura Cioli: rischio di altri tagli al personale
Finisce
un’epoca: Monica Mondardini non sarà più l’amministratore delegato della Gedi, l’ex Gruppo Espresso che edita Repubblica, al suo posto arriva Laura Cioli, manager che ha lavorato per Sky, Eni, CartaSì e anche Rcs, la società editoriale concorrente che pubblica il Corriere della Sera. Per Gedi è una tappa rilevante in una lunga evoluzione, a tratti traumatica, che nel giro di due anni ha visto lasciare prima il direttore Ezio Mauro, poi lo storico editore Carlo De Benedetti (ora solo presidente onorario), e cambiare l’assetto proprietario del gruppo con la fusione con Itedi, la parte editoriale della galassia Fiat ( La Stampa, Il Secolo XIX).
Il nuovo assetto che emerge dall’assemblea dei soci di ieri sembra indicare rapporti di forza quasi paritari tra i due principali soci che invece hanno quote molto diverse: la Cir che fa capo alla famiglia De Benedetti detiene il 45,7% di Gedi, l’Exor presieduta da John Elkann il 6,3.
AL VERTICE del gruppo resta Marco De Benedetti come presidente, figlio di Carlo, che sarà affiancato da due vice: Monica Mondardini, che conserva anche la carica di ad della holding Cir, e, appunto, Elkann che era entrato nel cda di Gedi dopo la fusione in nome della quale aveva ottenuto di portare da La Stampa a Repubblica il direttore che stima di più, Mario Calabresi (la cui gestione è stata invece criticata da Carlo De Benedetti).
Monica Mondardini ha preso la guida dell’all ora Gruppo Espresso nel 2009, nel momento più pesante della recessione italiana, ma quando il tracollo dell’editoria da edicola era ancora agli inizi. In 9 anni è riuscita a non chiudere mai un bilancio in rosso tranne quello 2016 per un contenzioso fiscale da 143 milioni per un’operazione del 1991. Nello stesso periodo ha anche ridotto i debiti di 350 milioni, con una ristrutturazione massiccia del gruppo che le è anche costata un avviso di garanzia per alcuni prepensionamenti considerati irregolari dalla Procura di Roma. Oggi la Mondardini – che è anche consigliere di Atlantia, la holding che controlla Autostrade per l’Italia – lascia un’azienda solida con un futuro non facile: un anno fa, la fusione tra Gruppo Espresso e Itedi non era ancora formalizzata, ma considerando lo stesso perimetro aziendale che c’è oggi, i ricavi risultano in calo del 5,8%, quelli da vendite di giornali del 7,5 (il settore segna -8,5), la pubblicità del 3,1.
“È un settore in trasformazione, nessuno sa quale sarà il modello di business finale”, è la diagnosi della Mondardini che però qualche segnale positivo lo vede: il dibattito sulle fake news, per esempio, sta spingendo alcuni inserzionisti a concentrare gli investimenti sulle testate con una reputazione di affidabilità.
Laura Cioli, dopo una car- riera in grandi gruppi nella parte commerciale, nel novembre 2015 prende la guida di Rcs in una delle sue fasi più convulse, dopo l’uscita di Pietro Scott Jovane in seguito a uno scontro con l’allora direttore Ferruccio de Bortoli e tra gli azionisti. La Cioli resta al comando nove mesi, poi Urbano Cairo diventa nuovo socio di maggioranza: la manager se ne va con una liquidazione di 3,7 milioni ma anche, dicono i suoi estimatori, dopo innovazioni di cui poi ha beneficiato Cairo. Ora le tocca la sfida Repubblica-Stampadove pare sarà inevitabile un’altra fase di tagli di personale.
I giornali L’amministratrice lascia un’azienda con i conti in ordine, ma con copie, ricavi e pubblicità in calo