Il medico-ministro e il fedelissimo: Trump pareggia
Nomine ad personam Bocciato il discusso Jackson; ok a Pompeo segretario di Stato
Era l’anno 40 d. C. e l’imperatore Caligola ebbe la pensata di nominare console – non senatore, come vuole la tradizione – il suo cavallo prediletto, Incitatus. Il progetto non si concretizzò perché di lì a poco una congiura di pretoriani soppresse l’imperatore e ne azzerò le pazzie. Donald Trump si sarebbe accontentato di fare diventare ministro il suo medico, il cui merito principale è quello di avergli attribuito mesi fa un’eccellente salute fisica e mentale. Meno stravagante di quella di Caligola, l’idea di Trump è stato comunque vanificata, dalla stampa più che dal Congresso.
Ieri, travolto da una bufera di polemiche per suoi presunti comportamenti inappropriati, professionali e personali, Ronny Jackson, il medico della Casa Bianca, ha infatti rinunciato, prima che il Senato ne annunciasse la no- mina a ministro per gli affari dei veterani, pur continuando a sostenere che le accuse formulate nei suoi confronti sono “false e prefabbricate”. Fake news, insomma: sempre così, quando una notizia non va a genio a Trump e ai suoi.
Il ministro per i veterani conta politicamente poco, ma sovrintende la più ampia burocrazia federale Usa. Di Jackson, si cita l’abuso di alcol e la prescrizione di farmaci disinvolta, a se stesso oltre che a suoi pazienti (di cui non conosceva la cartella clinica) ; e si racconta di un'auto blu del l’Amministrazione distrutta mentre il dottore era alla guida, ubriaco.
LE ACCUSE A JACKSON sono dettagliate in un rapporto presentato dai democratici in Senato. Jackson avrebbe creato alla Casa Bianca “un ambiente di lavoro ostile”. E una notte, durante una missione all’estero, avrebbe picchiato contro la porta della stanza d’hotel d’un’impiegata, sempre sotto effetto dell’alcol.
Mentre distribuiva veleni sul segretario alla Giustizia Jeff Sessions, “un debole” e “un idiota”, il presidente ha difeso il medico che non sarà ministro fino all’ultimo e oltre: “Una disgrazia”, ha commentato in diretta tv l’annuncio del ritiro, denunciando “l’orribile ostruzionismo” dell’opposizione democratica. “Ronny è un tipo brillante, con una grande esperienza, rispettato dai presidenti Obama e Bush di cui è stato medico”, incalza Trump, mescolando come al solito le carte – Jac- kson divenne dottore di Obama nel 2013, mentre con Bush ebbe incarichi minori nello staff sanitario della Casa Bianca. E né Bush né Obama lo candidarono a ministro.
Quel che c’è di buono, per Jackson, è che questa storia non gli costerà il posto: resterà a curare il presidente, la sua famiglia e il suo staff, con il grado di contrammiraglio della U.S. Navy.
Un’altra scelta discussa di Trump, quella di Mike Pompeoa segretario di Stato, è stata avallata ieri dal Senato – 54 sì, tutti i repubblicani. In commissione Esteri, Pompeo aveva invece rischiato: decisivo il voto del senatore del Kentucky Rand Paul, che in extremis aveva cambiato in un sì un no annunciato.
Per Trump, non c’è tregua: ha appena lasciato Washington il presidente francese Macron ed è già in arrivo la cancelliera tedesca Merkel – visita lampo di 3 ore -, mentre il 13 luglio il presidente sarà a Londra. In attesa della Merkel, oggi occhi puntati sul vertice fra Kim e Moon.
Nelle cronache di giornata c’è anche spazio per la ‘ bromance’, cioè l’amicizia virile, tutta via twitter, tra Trump e il rapper nero Kanye West, marito di Kim Kardashian. Il rapper lo chiama “brother”, lo elogia e posta una foto in berretto da baseball con lo slogan
Make America Great Again e la firma del presidente. Donald ricambia: “Grazie Kanye, molto cool”, tu sei uno che pensa “indipendente, proprio come me”.
Il vertice coreano Oggi il dittatore Kim e il presidente Moon uno di fronte all’altro nell’area smilitarizzata
Grazie Kanye, molto cool, tu sei uno che pensa indipendente, proprio come me
TRUMP SU KANYE
WEST