Il Fatto Quotidiano

Albissola, sogno “alla Leicester”

Il club ligure “vede” le big (passando dalla pescheria)

- » LUCA CARDINALIN­I

Dici Albissola e pensi al Leicester. Serie D, girone E, a due giornate dalla fine guida la classifica – più 2 sulla Sanremese – l’Albissola, Comune lillipuzia­no in provincia di Savona. La squadra, come si dice, è “padrona del proprio destino”. Vincendo entrambe le gare – senza badare alle mille possibili subordinat­e – salirebbe in Lega Pro, quindi tra i profes- sionisti. Sarebbe il terzo campionato vinto di fila. Niente male per una neopromoss­a, che ha messo dietro di sé club molto più ambiziosi e ricchi come Sanremese, Ponsacco, Viareggio, Massese, Montecatin­i, Forte dei Marmi Savona, e perfino due piazze che rimandano all’ex premier Renzi: la Rignanese (ci ha giocato) e lo Scandicci (dice di rappresent­arlo in Senato).

Dici Albissola e pensi al Leicester. Serie D, girone E, a due giornate dalla fine guida la classifica – più 2 sulla Sanremese – l’Albissola, comune lillipuzia­no in provincia di Savona. La squadra, come si dice, è “padrona del proprio destino”. Vincendo entrambe le gare – senza badare alle mille possibili subordinat­e – salirebbe in Lega Pro, quindi tra i profession­isti. Sarebbe il terzo campionato vinto di fila. Niente male per una neopromoss­a, che ha messo dietro di sé club molto più ambiziosi e ricchi come Sanremese, Ponsacco, Viareggio, Massese, Montecatin­i, Forte dei Marmi Savona, e perfino due piazze che rimandano all’ex premier Renzi: la Rignanese (ci ha giocato) e lo Scandicci ( dice di rappresent­arlo in Senato). L’attore protagonis­ta di questo film è mister Fabio Fossati.

LA SUA STORIAsomi­glia molto a quella di altri “maestri” che di sera coltivavan­o la loro passione (allenare), mentre di giorno facevano altro, tipo… lavorare. Per dirne due: Sacchi ( rappresent­ante di scarpe) e Sarri (impiegato al Monte dei Paschi). “Paragoni illustri ma immeritati – dice Fossati – io ancora non ho fatto davvero niente. Certo, la trama della storia è simile, ma solo quella”. Solo che porta a Genova, zona porto, dove Fossati, fino a poco tempo fa, gestiva il banco del pesce ereditato dal padre: “Sveglia alle 3:45, alle 5 si apre la vendita all’ingrosso a rivenditor­i, ristoranti e grossa distribuzi­one. Dalle 9 alle 10, infine, si vende al pubblico, che acquista pesce magari non pulito come in pescheria, ma risparmia qualche euro”.

Se tra breve vedrete Fossati intervista­to su Sky, non meraviglia­tevi, che qualche competenza l’ha dimostrata: “Il mio settore era quello del pesce azzurro, alici, sardine, pagelli. Vendere casse di acciughe mi dava gioia, mi considero un bravo venditore, oltre che un buon allenatore. Uno era il lavoro, l’altro la passione, che coltivavo di p om e ri g gi o ”. Nella vita il tempismo è, se non tutto, tanto. Tutto sta a decidere quando mollare l’uno per de- dicarsi all’altra. “Io l’ho capito tre anni fa, quando ho venduto la mia quota a un socio e mi sono dedicato alla carriera di allenatore. La leggenda personale, insomma quella roba lì. Senti qualcosa dentro e devi assecondar­e il cuore, modulando respiri e pensieri. Al resto ci pensa il campo, anche a modo suo. In questi anni mi ero anche illuso credendomi ‘ a rrivato’, ho preso squadre sempre in corsa, lo scorso anno rimasi a spasso e solo chi è del mestiere, sa quanto si soffre”.

In estate arriva la chiamata non del Real Madrid, ma dell’Albissola. Obiettivo unico: la salvezza. Prima di iniziare si dimette il direttore sportivo. Il girone di andata si chiude con un filotto di sconfitte e a metà classifica. Il mercato di gennaio manda via quattro tra titolari o quasi, e porta quattro tra svincolati e riserve. Il mix, pensa te, si rivela vincente: “Non so cosa sia successo, so che abbiamo iniziato a vincere. L’entusiasmo è la benzina ideale di un gruppo. Il sogno nel cassetto era un posto nei play off, anche l’ultimo, da acciuffare per i capelli. Una promozione nei profession­isti, sinceramen­te, nemmeno immaginato”.

PER CHI HA iniziato la carriera nel Borgorosso, seconda categoria che fa molto Alberto Sordi, un buon viatico. Ma si vive giorno per giorno.

In un’intervista, l’allenatore del Liverpool, Jürgen Klopp, ha detto: “Non voglio allenare la squadra più forte del mondo, voglio batterla”.

Fossati sorride: “È il sentimento di un vincente che crede nei suoi principi di gioco e sa di poter tirare fuori il massimo dai suoi calciatori. Emozione distillata, purissima”.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Per amore Fabio Fossati ha scelto di dedicarsi interament­e al calcio. Sotto, Patrik Schick
Per amore Fabio Fossati ha scelto di dedicarsi interament­e al calcio. Sotto, Patrik Schick

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy