Il Fatto Quotidiano

Le storie di chi cambia sesso: la Ferilli vince la sfida

- » STEFANO MANNUCCI

“La verità, quando arriva, non fa sconti. Travolge la vita, la casa, la famiglia. Non è questione di scelta, ma di sopravvive­nza ”. Daniela ha 62 anni, quasi tutti vissuti come Maurizio: funzionari­o, padre, marito. All’età in cui molti si accomodano dentro un’incombente senilità, Maurizio ha sentito di non “poter più vivere nella falsità”, e sfidando il “sé” toccatogli per nascita ha iniziato la transizion­e verso la “donna che mi portavo dentro fin da bambino”. È, la sua, una delle vicende più intense raccontate ieri su Rai3 nella prima delle otto puntate di Storie del genere, una seconda serata condotta da Sabrina Ferilli: share del 3,9% e 562 mila spettatori per la scommessa della Kimera Produzioni di Chiara Salvo e del direttore di rete Stefano Coletta. Un format, questo, che molto somiglia al concetto di servizio pubblico che talvolta Viale Mazzini perde di vista per combattere contro i mostri trash-cafonal.

In Storie del genere la battaglia di uomini e donne coraggiosi per la piena identità psichica e fisica è proposto lontano dalla faciloneri­a con cui viene spesso trattato il transessua­lismo. Persone ingabbiate in vite estranee, fino alla ribellione pagata a caro prezzo, ma nel segno della libertà. La Ferilli conduce empaticame­nte: “Quando la mente non è allineata con il corpo prima o poi deraglia e bisogna scendere all’inferno fino a risalire”, dice Sabrina. E la sua non è una commozione da attrice.

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