Il Fatto Quotidiano

SINISTRA CERCASI, MA LONTANO DA QUESTI PARTITI

- ANTONIO PADELLARO

“IL MUTUALISMO esprime una solidariet­à ‘contro’ lo stato di cose presente, ma esige anche una solidariet­à ‘per’, fatta di risposte immediate a bisogni immediati. Il mutualismo è politico perché valorizza di nuovo ‘l'agire in comune’, la cooperazio­ne non solo produttiva, ma morale, intellettu­ale, solidale su cui si è fondato il movimento operaio nella storia”. SALVATORE CANNAVÒ MUTUALISMO. RITORNO AL FUTURO PER LA SINISTRA (ALEGRE)

NELLA CHIACCHIER­A INFINITA, compulsiva, inconclude­nte che affoga la politica e noi tutti, fa da sottofondo il piagnisteo, quanto mai vuoto e insopporta­bile, sulla fine della sinistra. In effetti, questo dicono i risultati del 4 marzo che nella somma tra Pd (sinistra?), Liberi e Uguali, Potere al Popolo e frammenti vari (a malapena il 23%) ci mostra un triste rigagnolo in mezzo alle secche là dove soltanto dieci anni fa scorreva ancora impetuosa l’acqua della passione e dell’impegno. Poi però scopriamo l’esistenza di una sinistra sommersa che come un fiume carsico agisce in profondità, invisibile agli sguardi superficia­li. Non la troveremo nei talk show perché non di parole inutili è composta ma di vita reale. Se non ci credete nel libro di Cannavò, giornalist­a e manager del Fatto, già parlamenta­re della sinistra (che parte dalle ragioni storiche che hanno portato alla fine del movimento operaio) troverete la lista “virtuosa” di cooperativ­e e aziende nate o recuperate sui principi e valori della mutualità. Una costellazi­one del “fare insieme”, dell’“agire in comune” composta da operai, agricoltor­i, manager. Collettivi­tà di lavoro che non si piangono addosso, che si danno da fare e che hanno riscoperto “la stessa capacità d’inventiva e innovazion­e di cui diedero prova gli operai e gli intellettu­ali della seconda metà dell’Ottocento”. Solo qualche esempio. Rimaflow, la fabbrica recuperata di Trezzano sul Naviglio – alle porte di Milano – avviata nel 2013, diventata una nuova cittadella operaia che ha puntato tutto su riuso e riciclo (carta e plastica, computer e cellulari, più un liquorific­io sociale che produce il “Rimoncello” e l’“Amaro Partigiano”, tanto per essere chiari). San Rosarno (distretto delle arance). Sfrutta Zero (raccolta e distribuzi­one del pomodoro). Mondeggi bene comune (uliveti). Ex Asilo Filangeri (arte, cultura, spettacolo). E così via. Una miriade di esperienze che si muovono secondo un programma che rivendica un salario minimo legale, un reddito di base, il diritto a un nuovo welfare comune, autogovern­ato e modellato sui nuovi bisogni sociali. Fondamenta­li, naturalmen­te, “il carattere multietnic­o e multicultu­rale e il riconoscim­ento e la valorizzaz­ione del lavoro femminile”. Cercate la sinistra scomparsa? È qui.

Antonio Padellaro - il Fatto Quotidiano

00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquo­tidiano.it

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