Tom-Tom grillino: pro e contro i dem
Cento sfumature di 5Stelle Favorevoli e contrari al Pd
Il filo rosso è la cautela, che molto spesso sconfina nello scetticismo. Ma anche nel monolite a 5Stelle esistono angoli e facce diverse. E addirittura parvenze di correnti: che si interrogano, sulla molto eventuale intesa con il Pd.
E CI SONO innanzitutto gli ortodossi, un mare piatto da mesi ma ora di nuovo increspato, dove spiccano i molti contrari a un accordo con la Lega. Parlamentari come i campani Paola Nugnes e Luigi Gallo, rispettivamente senatrice e deputato. Legatissimi al presidente della Camera Roberto Fico, che prima di salire sul più alto scranno di Montecitorio ogni quarto d’ora ammoniva: “Mai con il Carroccio”. Ora invece tace di istituzionale silenzio. Ma la miccia di una trattativa con i dem l’ha accesa lui, quello di sinistra. Tutta un’altra la storia di chi tifa per un’intesa con Matteo Salvini. E in prima fila c’è il senatore di Varese Gianluigi Pa
ragone, anni fa vicedirettore di Rai Due con la benedizione della Lega. Pontiere naturale, con il Carroccio.
Ma ottimi uffici con Salvini e soci può vantarli anche Riccardo Fraccaro, questore “anziano” alla Camera e dimaiano doc; l’ultimo a chiedere al segretario della Lega di strappare con Berlusconi, un paio d’ore prima del post con cui Luigi Di Maio ha chiuso (ufficialmente) il forno con il Carroccio. Ma tra quelli che vogliono riaprirlo c’è pure il capogruppo in SenatoD ani lo
Toninelli : l’uomo delle riforme, spesso brusco con i dem. Poi ci sono i mediatori. Come Alfonso Bo
nafede , guardasigilli in pectore in un governo Di Maio. L’uomo che tutti vogliono contattare e che tutti sa ascoltare. E ha buone orecchie anche il giornalista Emilio Carelli, uno che per sua stessa ammissione “Berlusconi lo conosce benissimo”. Quindi, ambasciatore con Forza Italia. Tanto che è stato lui in un’intervista al Messag
geroa precisare che Mediaset è una risorsa per il Paese. Ma ora bisognerebbe confidare nel Pd. Ipotesi per cui tifano il deputato pugliese Giuseppe Bre
scia, molto attivo sui temi dell’im-
migrazione, e la capogruppo in Regione Lazio Roberta Lombardi, che porta avanti un accordo di programma con il governatore dem Nicola Zingaretti. Più tenue e dubbiosa la propensione del senatore Nicola Morra.
Mentre l’ortodosso Carlo Sibilia, oltre a preferire il Pd, si è segnalato per aver punzecchiato su Facebook Di Maio (che non l’ha presa bene). Un caso a parte è Alessandro Di Battista,
il big che si è fatto di lato. La coscienza critica, che ha inveito contro Silvio Berlusconi quando tirava aria di un suo appoggio esterno a un governo a 5Stelle. E che ora nutre molti dubbi sull ’ accordo con i dem, perché lui il patto lo voleva con un Pd de- renzizzato. Ma tanto la partita la gestirà il candidato premier Di Maio. Condannato a provarci comunque: con tutti.
LUIGI DI MAIO
Proponiamo un contratto di governo come quello che viene sottoscritto in Germania, in cui scriviamo punto per punto quello che vogliamo fare 4 aprile 2018