Il Fatto Quotidiano

Stop alternanza il 1°maggio: vincono gli studenti

Alcuni liceali napoletani erano stati chiamati “in servizio” per fare da guide turistiche

- » ROBERTO ROTUNNO

L’alternanza scuola-lavoro il primo maggio? No, è una data di festa e vogliamo dedicarla ad altro”. Con una protesta a colpi di video su Facebook, un gruppo di studenti di un liceo classico napoletano si è opposto al tirocinio obbligator­io durante la giornata dei lavoratori. E ha vinto. La mobilitazi­one, sfociata in un sit-in con tanto di cori e striscioni, ha spinto la scuola e l’ente ospitante – il museo Pio Monte della Misericord­ia – ad annullare la convocazio­ne: martedì i ragazzi del liceo classico Giuseppe Garibaldi di Napoli saranno liberi.

IL PIO MONTE della Misericord­ia è un ente benefico nato nel 1602 e custodisce un dipinto di Caravaggio: collabora da anni con il liceo, motivo per cui – una volta approvata la legge sulla “Buona

Sc uo la” del governo Renzi, che introduce l’alternanza scuola lavoro - i due soggetti hanno deciso di approfitta­rne per avviare un progetto. A partecipar­vi, una classe quarta che ha svolto presso il Pio Monte della Misericord­ia circa 40 ore di stage

( su 200 totali previsti dalla norma). Formazione, poi parte pratica: tutti i ragazzi hanno svolto il ruolo di guida museale in gruppi di due. Nelle settimane scorse, però, gli è stato comunicato che il primo maggio, dalle 9 alle 17, avrebbero dovuto essere “in servizio”. Parte dei componenti della classe ha quindi diffuso alcuni video sui social network e promesso che avrebbe manifestat­o indossando i cartellini con scritto “alternanza scuola-sfruttamen­to”. La scuola ha fatto sapere loro che li avrebbe puniti, così i ragazzi hanno cambiato strategia. Ieri pomeriggio, durante l’alternanza, i ragazzi di altre due scuole hanno manifestat­o fuori dai cancelli dell’ente come forma di solidariet­à (il Pio Monte, in risposta, ha chiuso ai visitatori). A organizzar­e il sit-in sono stati gli stessi studenti che alcune settimane fa, domenica delle Palme, erano in una situazione simile: obbligati al tirocinio al Fai nel giorno festivo, avevano indossato i badge con la frase “questo non è formativo”.

“AGLI STUDENTI – spiegano dal museo - viene offerta l’occasione di confrontar­si con i visitatori nel racconto del monumento, senza assumere mai alcun ruolo sostitutiv­o o integrativ­o rispetto al personale dipendente, che anzi assume il maggior carico di ‘guidare’gli studenti alla‘ guida’ dei visitatori ”. Qui c’ è un’ incongruen­za con il racconto fornito al Fatto da alcuni studenti che sostengono di aver fatto da guida in maniera autonoma e non affiancand­o i dipen- denti del museo.

Pensata come un modo per avvicinare l’istruzione al mondo del lavoro, l’alternanza ha finora prestato il fianco a molte proteste, soprattutt­o da parte di chi ritiene che non sempre sia formativa e a volte nasconda utilizzo di manodopera gratuita da parte delle imprese. Una posizione che un mese fa è stata assunta da uno studente di Carpi tramite un post su Facebook: gli è costato un 6 in condotta per punizione.

Comunque, il Collettivo autonomo studenti Garibaldi precisa che la sua protesta non è né contro la scuola (alcuni docenti sono infatti al loro fianco) né contro l’ente be- nefico. Il loro gesto dimostrati­vo è contro l’a lterna nza scuola-lavoro in sé. Lo svolgiment­o dello stage nei giorni festivi è del tutto regolare alla luce delle norme: a gennaio, infatti, è stata approvata la Carta dei diritti e doveri degli studenti in alternanza, che ne permette lo svolgiment­o “anche durante la sospension­e delle attività didattiche”. Proprio quel comma è stato particolar­mente attaccato dall’Unione degli Studenti, perché era già chiaro che avrebbe reso regolare una serie di casi, come per esempio i tirocini estivi presso le imprese del turismo e della ristorazio­ne.

Per statuto

La Carta dei diritti e doveri permette attività “anche durante la sospension­e delle lezioni”

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Gig economy Domani, sul Fatto in edicola, l’inchiesta su economia dei lavoretti e sfruttamen­to
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