Stop alternanza il 1°maggio: vincono gli studenti
Alcuni liceali napoletani erano stati chiamati “in servizio” per fare da guide turistiche
L’alternanza scuola-lavoro il primo maggio? No, è una data di festa e vogliamo dedicarla ad altro”. Con una protesta a colpi di video su Facebook, un gruppo di studenti di un liceo classico napoletano si è opposto al tirocinio obbligatorio durante la giornata dei lavoratori. E ha vinto. La mobilitazione, sfociata in un sit-in con tanto di cori e striscioni, ha spinto la scuola e l’ente ospitante – il museo Pio Monte della Misericordia – ad annullare la convocazione: martedì i ragazzi del liceo classico Giuseppe Garibaldi di Napoli saranno liberi.
IL PIO MONTE della Misericordia è un ente benefico nato nel 1602 e custodisce un dipinto di Caravaggio: collabora da anni con il liceo, motivo per cui – una volta approvata la legge sulla “Buona
Sc uo la” del governo Renzi, che introduce l’alternanza scuola lavoro - i due soggetti hanno deciso di approfittarne per avviare un progetto. A parteciparvi, una classe quarta che ha svolto presso il Pio Monte della Misericordia circa 40 ore di stage
( su 200 totali previsti dalla norma). Formazione, poi parte pratica: tutti i ragazzi hanno svolto il ruolo di guida museale in gruppi di due. Nelle settimane scorse, però, gli è stato comunicato che il primo maggio, dalle 9 alle 17, avrebbero dovuto essere “in servizio”. Parte dei componenti della classe ha quindi diffuso alcuni video sui social network e promesso che avrebbe manifestato indossando i cartellini con scritto “alternanza scuola-sfruttamento”. La scuola ha fatto sapere loro che li avrebbe puniti, così i ragazzi hanno cambiato strategia. Ieri pomeriggio, durante l’alternanza, i ragazzi di altre due scuole hanno manifestato fuori dai cancelli dell’ente come forma di solidarietà (il Pio Monte, in risposta, ha chiuso ai visitatori). A organizzare il sit-in sono stati gli stessi studenti che alcune settimane fa, domenica delle Palme, erano in una situazione simile: obbligati al tirocinio al Fai nel giorno festivo, avevano indossato i badge con la frase “questo non è formativo”.
“AGLI STUDENTI – spiegano dal museo - viene offerta l’occasione di confrontarsi con i visitatori nel racconto del monumento, senza assumere mai alcun ruolo sostitutivo o integrativo rispetto al personale dipendente, che anzi assume il maggior carico di ‘guidare’gli studenti alla‘ guida’ dei visitatori ”. Qui c’ è un’ incongruenza con il racconto fornito al Fatto da alcuni studenti che sostengono di aver fatto da guida in maniera autonoma e non affiancando i dipen- denti del museo.
Pensata come un modo per avvicinare l’istruzione al mondo del lavoro, l’alternanza ha finora prestato il fianco a molte proteste, soprattutto da parte di chi ritiene che non sempre sia formativa e a volte nasconda utilizzo di manodopera gratuita da parte delle imprese. Una posizione che un mese fa è stata assunta da uno studente di Carpi tramite un post su Facebook: gli è costato un 6 in condotta per punizione.
Comunque, il Collettivo autonomo studenti Garibaldi precisa che la sua protesta non è né contro la scuola (alcuni docenti sono infatti al loro fianco) né contro l’ente be- nefico. Il loro gesto dimostrativo è contro l’a lterna nza scuola-lavoro in sé. Lo svolgimento dello stage nei giorni festivi è del tutto regolare alla luce delle norme: a gennaio, infatti, è stata approvata la Carta dei diritti e doveri degli studenti in alternanza, che ne permette lo svolgimento “anche durante la sospensione delle attività didattiche”. Proprio quel comma è stato particolarmente attaccato dall’Unione degli Studenti, perché era già chiaro che avrebbe reso regolare una serie di casi, come per esempio i tirocini estivi presso le imprese del turismo e della ristorazione.
Per statuto
La Carta dei diritti e doveri permette attività “anche durante la sospensione delle lezioni”