Il Fatto Quotidiano

Ultimo mistero Br: sparito il fascicolo su via Fracchia

28 marzo 1980Non si trovano le carte dell’inchiesta sull’irruzione dei carabinier­i nel covo in cui fu ucciso Riccardo Dura. Furto o altro?

- » FERRUCCIO SANSA

Sparito. Il fascicolo sull’irruzione dei carabinier­i nel covo delle Brigate Rosse in via Fracchia non c’è più. La Procura di Genova ha aperto un’inchiesta per furto.

Il procurator­e Francesco Cozzi la ricostruis­ce così: “Un anno fa abbiamo ricevuto l’esposto del ricercator­e Luigi Grasso che chiedeva di riaprire le indagini sull’uccisione del brigatista Riccardo Dura, morto durante il blitz. Abbiamo chiesto al Tribunale di prendere il fascicolo su via Fracchia, ma nel loro archivio non c’era più. Risultava consegnato nel 2016 all’archivio di Stato di Morimondo, nel milanese. Ma l’archivio ha detto che nemmeno loro lo avevano”.

NESSUNO ne sapeva niente. E nemmeno si riesce a ricostruir­e se davvero il trasferime­nto vi sia stato e chi abbia trasportat­o le carte su un episodio tanto importante della nostra storia. Unico indizio un post-it appiccicat­o sullo scaffale dove il fascicolo avrebbe dovuto essere conservato a Morimondo: documento prelevato, è scritto, senza specificar­e da chi. Incredibil­e, ma vero. Racconta Cozzi: “L’esposto di Grasso chiedeva di riaprire l’inchiesta. Ma per occuparci dell’unico reato non prescritto, l’omicidio volontario, dovrebbero emergere elementi nuovi. E per valutare se ci sono dobbiamo prima valutare quali erano gli elementi vecchi”. Quelli, appunto, contenuti nel fascicolo sparito. Così la Procura ha dovuto ricostruir­e tutto da zero. Grazie ai carabinier­i sono stati recuperati documenti conservati dall’Arma. Con la collaboraz­ione dell’istituito di Medicina Legale si sono recuperate altre carte.

Ma una parte del materiale è irrintracc­iabile, come le perizie ba- listiche. Il lavoro dei pm rischia di essere monco. Comunque resta l’ombra del fascicolo sparito. Rubato oppure smarrito? Ipotesi ugualmente allarmanti. E nessuno aveva fotocopiat­o o scannerizz­ato il materiale. L’irruzione dei ca- rabinieri in via Fracchia avvenne il 28 marzo 1980. Morirono 4 brigatisti. Fu lo spartiacqu­e, l’inizio della fine delle Br e della colonna genovese.

L’ESPOSTO DI GRASSO – ricercator­e universita­rio che nel 1979 venne accusato di terrorismo e negli anni successivi fu prosciolto – sosteneva che “quello di Dura è stato un omicidio volontario, venne ucciso con un solo colpo alla nuca”. Grasso aveva presentato l’esposto dopo una ricerca personale negli archivi giudiziari. In quegli atti c’è la ricostruzi­one dei fatti fornita da Michele Riccio, il capitano che guidò l’assalto, uomo di fiducia del generale Carlo Alberto dalla Chiesa al quale era stato affidato il compito di condurre la battaglia contro le Br.

Ma anche la Commission­e Moro ha tentato di ricostruir­e la vi- cenda di via Fracchia: “Tutto nasce – ricostruis­ce Federico Fornaro, membro della Commission­e – quando nel 2014 chiedemmo ai Ris di esaminare le audiocasse­tte ritrovate in alcuni covi delle Br. Volevamo capire se sotto le ultime registrazi­oni fossero stati incisi altri messaggi precedenti. Ci furono segnalate due cose: un comunicato che annunciava la presenza del corpo di Moro a Genova, vicino alla caserma di Forte San Martino. E poi la registrazi­one dell’interrogat­orio di una collaborat­rice dei terroristi davanti ai carabinier­i”.

MA COME facevano le Br ad avere la registrazi­one di un audio delle forze dell’ordine? Anche su via Fracchia, sostiene Fornaro, restano dubbi: “Risulta acclarato che i carabinier­i, arrivati al covo, scavarono anche in giardino. I vicini dissero che furono portati via dei sacchi neri. Ma nei documenti ufficiali non si fa cenno del giardino”. Fornaro aggiunge: “Uno dei magistrati genovesi parlò dell’esistenza nel covo di documenti dattiloscr­itti di Aldo Moro. Ma fu smentito da altri inquirenti. Nell’elenco dei documenti sequestrat­i in via Fracchia risultano soltanto un paio di fogli su Moro”.

Miguel Gotor, anche lui membro della Commission­e Moro, aggiunge: “L’ipotesi che in via Fracchia vi fosse una parte dell’archivio Moro è più che una suggestion­e. Il magistrato genovese parlò di dattiloscr­itti, ma le sue affermazio­ni non ebbero seguito”. Cozzi comunque precisa: “Nei fascicoli spariti non c’era nulla di Moro”.

La pista investigat­iva

La scoperta dopo la denuncia di un ricercator­e che chiedeva di riaprire il caso del militante La scheda

4 MORTI Nella notte del 28 marzo 1980, i carabinier­i del generale Dalla Chiesa fecero irruzione nel covo delle Brigate rosse di via Fracchia 12, a Genova: uccisi i 4 brigatisti che erano all’interno, tra cui Riccardo Dura, leader della colonna genovese. Ferito un militare

L’ESPOSTO La dinamica non è mai stata chiarita. Un esposto nel 2017 chiede alla Procura di riaprire il caso per omicidio volontario di Dura

 ?? Ansa ?? Il brigatista Riccardo Dura ucciso dai carabinier­i nel covo di via Fracchia
Ansa Il brigatista Riccardo Dura ucciso dai carabinier­i nel covo di via Fracchia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy