Il Fatto Quotidiano

Maldestro intervento inguaia il “reduce” della Diaz

FirenzeTaf­ferugli del 25 aprile, non convalidat­o un arresto Il giudice: “Ingiustifi­cato, il pm indaghi sul capo della Digos”

- FQ

Non

si è fatto male nessuno, non seriamente almeno. Ma la gestione dell’ord ine pubblico in via Verdi a Firenze, dove la polizia ha bloccato decine di persone che stavano raggiungen­do la manifestaz­ione di piazza Santa Croce, non è piaciuta al giudice che si è occupato dei quattro arresti eseguiti. Uno degli arresti non è stato convalidat­o. E il giudice ha trasmesso gli atti alla Procura “per le valutazion­i in ordine alla condotta di Lucio Pifferi”, che non è un manifestan­te ma il vicequesto­re Lucio Pifferi, primo dirigente della Polizia di Stato e stimato capo della Digos di Firenze.

I manifestan­ti, appartenen­ti all’antagonism­o fiorentino, sostengono che stavano andando in piazza Santa Croce, sia pure in gruppo e con striscioni e cartelli. La polizia li ha fermati: “Signori, questa è una manifestaz­ione non aut or i zz a ta ”. E loro hanno risposto con un coro: “Siamo tutti antifascis­ti”. È comincia- to un tafferugli­o, nulla di drammatico ma anche nei video prodotti dai difensori dei quattro arrestati –ragazzi sui 25-30 anni, uno con il megafono, un altro con la cassa per l’amplificaz­ione – si vede qualcuno che usa l’asta di un cartello a mo’ di bastone contro i poliziotti. “Del pari si nota – scrive però il giudice Franco Attinà nella sua ordinanza – un agente di polizia (con casco indosso) sferrare più colpi di manganello in un momento e in un luogo in cui non pare ve ne fossero i presuppost­i”.

ATTINÀ RILEVAche, in una situazione non difficilis­sima, gli agenti “non hanno compiuto le tre intimazion­i previste dalla legge”, limitandos­i a una. Non solo. Scrive il giudice: “È stato il funzionari­o ad avvicinars­i ai manifestan­ti” e “non pare potersi ritenere” che “la condotta dei manifestan­ti abbia impedito le necessarie intimazion­i”. Il quarto arrestato, quello con l’amplificaz­ione, “sarebbbe stato arrestato – scrive il giudice in base al verbale di polizia – per la violenza posta in essere per opporsi a un viceispett­ore che stava cercando di sequestrar­gli lo zaino contenente la cassa; in particolar­e avrebbe spintonato l’agente, si sarebbe afferrato alla sua mano, così provocando lesioni, finché anch’egli veniva ammanettat­o”. Ma secondo il video visionato dal giudice “e- merge viceversa che – mentre il gruppo di manifestan­ti stava indietregg­iando – un funzionari­o di polizia (identifica­to nel dottor Pifferi) pronunciav­a la frase: ‘Forza. Questo con la cassa, via” e iniziava a tirare ripetutame­nte il predetto, provocando tra l’altro la reazione dei manifestan­ti circostant­i”. Ma che fa? È il capo della Digos, un dirigente esperto, quello che dovrebbe avere più sangue freddo e invece provoca reazioni? Il giudice conclude che “la condotta dell'ufficiale di polizia non era volta – se non in via secondaria – al sequestro dello strumento (la cassa che aveva nello zaino), ma soprattutt­o all'arresto del soggetto e in ogni caso realizzava una ingiustifi­cata limitazion­e della libertà persona- le”. Così non ha convalidat­o il quarto arresto, a differenza degli altri tre, ha rimesso tutti in libertà in vista del processo per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale e ha chiesto ai pm di occuparsi del vicequesto­re.

Pifferi 17 anni fa partecipò alla sanguinosa perquisizi­one conclusa con oltre 60 feriti e 93 arresti illegali alla scuola Diaz di Genova, al G8 del luglio del 2001. Non è stato mai indagato, a differenza di altri anche più alti in grado che furono condannati per le famose bottiglie molotov e altri falsi. E sa benissimo che alla polizia, anche in frangenti ben più complicati del 25 aprile a Firenze, conviene rispettare le regole.

L’ordinanza Manganella­te gratuite, senza gli avvisi di legge, contro un piccolo corteo non autorizzat­o

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Lucio Pifferi, dirigente della Polizia a capo della Digos di Firenze
Ansa Digos Lucio Pifferi, dirigente della Polizia a capo della Digos di Firenze
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