Il Fatto Quotidiano

Mentre a Roma si chiacchier­a, l’Ue ci ruba 7 miliardi

Ecco la bozza del bilancio 2021-‘27 Juncker vuole ridurre i fondi destinati al Mezzogiorn­o per finanziare migranti e difesa. E il governo approva

- » STEFANO FELTRI

Il bilancio europeo per gli anni 2021-2027 proposto ieri dalla Commission­e europea di Jean Claude Juncker rischia di sconvolger­e il Sud Italia: aumenta la spesa per gestire i migranti – triplica fino a quasi 33 miliardi in tutta l’Unione, parte di quei soldi finiranno sicurament­e sulla sponda del Mediterran­eo – ma c’è un taglio del 5 per cento alle politiche di coesione, quelle che devono finanziare lo sviluppo delle zone più arretrate.

NON C’È NULLAdi definitivo, il negoziato vero comincia ora, i leader dei 27 Stati membri dovranno poi approvare all’unanimità il primo bilancio dell’Ue senza la Gran Bretagna, la cui uscita è prevista nel 2019. Proprio l’addio di Londra ha innescato una serie di revisioni inevitabil­i delle poste di bilancio, sia dal lato delle entrate sia delle spese. I tagli sono concentrat­i su due voci che si stanno riducendo da diversi cicli di bilancio: gli aiuti all’agricoltur­a (sussidi che interessan­o soprattutt­o alla Francia) e coesione (investimen­ti per la crescita in zone svantaggia­te).

Le priorità indicate da Juncker sono chiare: gli investimen­ti su rete e digitale salgono di nove volte, a 12 miliardi (sono tutte cifre per 27 Paesi e sette anni), 30 miliardi vanno al programma Erasmus+ (studio, formazione e volontaria­to all’estero), triplica la spesa per la gestione delle frontiere e dei migranti, passa da 13 a 33 miliardi di euro che serviranno anche per assumere 10.000 persone.

Per il Sud Italia il problema si prospetta serio: al 31 ottobre 2017 erano stati impegnati 93,6 miliardi per 950.000 pro- getti in Italia, quasi tutti nel Mezzogiorn­o. Ma le risorse complessiv­e per il ciclo di bilancio 2013-2020 per l’Italia ammontano a 140 miliardi, cifra che comprende sia i fondi europei che quelli nazionali che li devono integrare (così da evitare che il finanziame­nto Ue sostituisc­a la spesa dello Stato membro invece di integrarla). Una riduzione del 5 per cento dei fondi europei di coesione innesca un taglio equivalent­e di quelli in cofinanzia­mento. Morale: 7 miliardi in meno di spesa destinata al Sud in sette anni.

IL GOVERNATOR­E della Campania, Vincenzo De Luca (Pd) stima di dover rinunciare a 370 milioni in sette anni, “sarebbe una penalizzaz­ione insostenib­ile per una regione che vive già drammatich­e situazioni occupazion­ali e sociali”. Il ministro per la Coesione territoria­le, Claudio De Vincenti (Pd), invece esulta addirittur­a: “Prendiamo atto che, grazie alla battaglia che l’Italia ha condotto a difesa delle politiche di coesione, la proposta di bilancio della Commission­e ridimensio­na al 5 per cento il taglio dei fondi rispetto alle ipotesi iniziali che arrivavano fino al 30”. Anche il ministro delTesoro Pier Carlo Padoan (Pd) approva: il piano della Commission­e “risuona delle proposte italiane”.

La battaglia politica in realtà è appena cominciata, anche se l’Italia – priva di un governo nella pienezza dei suoi poteri – non è nelle condizioni migliori per combatterl­a, a differenza della Francia di Emmanuel Macron che difenderà i fondi all’agricoltur­a e incassa il successo diplomatic­o sulla difesa. I fondi per gli investimen­ti militari – di cui beneficerà anche l’italiana Leonardo ma soprattutt­o i colossi franco-tedeschi – salgono a 13 miliardi

IL BILANCIO VALE nel complesso 1.279 miliardi di euro in sette anni al netto dell’inflazione. Si può negoziare ancora su quanto di quei soldi arriverà in Italia. Di sicuro i nostri versamenti aumenteran­no. Come titola il giornale online Politico.eu, questo sarà “un budget più grande per un’Europa più piccola”. Il tetto ai versamenti di un singolo Paese salirà dall’1,20 per cento del reddito nazionale lordo europeo all’1,29. E siccome l’Italia è un contribuen­te netto – versa più di quanto riceve – dovremo pagare di più. Ricevendo meno, per i tagli alla coesione.

Il governo avalla

De Vincenti e Padoan: “Tagli contenuti” Ora comincia davvero il negoziato tra i leader

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