Mentre a Roma si chiacchiera, l’Ue ci ruba 7 miliardi
Ecco la bozza del bilancio 2021-‘27 Juncker vuole ridurre i fondi destinati al Mezzogiorno per finanziare migranti e difesa. E il governo approva
Il bilancio europeo per gli anni 2021-2027 proposto ieri dalla Commissione europea di Jean Claude Juncker rischia di sconvolgere il Sud Italia: aumenta la spesa per gestire i migranti – triplica fino a quasi 33 miliardi in tutta l’Unione, parte di quei soldi finiranno sicuramente sulla sponda del Mediterraneo – ma c’è un taglio del 5 per cento alle politiche di coesione, quelle che devono finanziare lo sviluppo delle zone più arretrate.
NON C’È NULLAdi definitivo, il negoziato vero comincia ora, i leader dei 27 Stati membri dovranno poi approvare all’unanimità il primo bilancio dell’Ue senza la Gran Bretagna, la cui uscita è prevista nel 2019. Proprio l’addio di Londra ha innescato una serie di revisioni inevitabili delle poste di bilancio, sia dal lato delle entrate sia delle spese. I tagli sono concentrati su due voci che si stanno riducendo da diversi cicli di bilancio: gli aiuti all’agricoltura (sussidi che interessano soprattutto alla Francia) e coesione (investimenti per la crescita in zone svantaggiate).
Le priorità indicate da Juncker sono chiare: gli investimenti su rete e digitale salgono di nove volte, a 12 miliardi (sono tutte cifre per 27 Paesi e sette anni), 30 miliardi vanno al programma Erasmus+ (studio, formazione e volontariato all’estero), triplica la spesa per la gestione delle frontiere e dei migranti, passa da 13 a 33 miliardi di euro che serviranno anche per assumere 10.000 persone.
Per il Sud Italia il problema si prospetta serio: al 31 ottobre 2017 erano stati impegnati 93,6 miliardi per 950.000 pro- getti in Italia, quasi tutti nel Mezzogiorno. Ma le risorse complessive per il ciclo di bilancio 2013-2020 per l’Italia ammontano a 140 miliardi, cifra che comprende sia i fondi europei che quelli nazionali che li devono integrare (così da evitare che il finanziamento Ue sostituisca la spesa dello Stato membro invece di integrarla). Una riduzione del 5 per cento dei fondi europei di coesione innesca un taglio equivalente di quelli in cofinanziamento. Morale: 7 miliardi in meno di spesa destinata al Sud in sette anni.
IL GOVERNATORE della Campania, Vincenzo De Luca (Pd) stima di dover rinunciare a 370 milioni in sette anni, “sarebbe una penalizzazione insostenibile per una regione che vive già drammatiche situazioni occupazionali e sociali”. Il ministro per la Coesione territoriale, Claudio De Vincenti (Pd), invece esulta addirittura: “Prendiamo atto che, grazie alla battaglia che l’Italia ha condotto a difesa delle politiche di coesione, la proposta di bilancio della Commissione ridimensiona al 5 per cento il taglio dei fondi rispetto alle ipotesi iniziali che arrivavano fino al 30”. Anche il ministro delTesoro Pier Carlo Padoan (Pd) approva: il piano della Commissione “risuona delle proposte italiane”.
La battaglia politica in realtà è appena cominciata, anche se l’Italia – priva di un governo nella pienezza dei suoi poteri – non è nelle condizioni migliori per combatterla, a differenza della Francia di Emmanuel Macron che difenderà i fondi all’agricoltura e incassa il successo diplomatico sulla difesa. I fondi per gli investimenti militari – di cui beneficerà anche l’italiana Leonardo ma soprattutto i colossi franco-tedeschi – salgono a 13 miliardi
IL BILANCIO VALE nel complesso 1.279 miliardi di euro in sette anni al netto dell’inflazione. Si può negoziare ancora su quanto di quei soldi arriverà in Italia. Di sicuro i nostri versamenti aumenteranno. Come titola il giornale online Politico.eu, questo sarà “un budget più grande per un’Europa più piccola”. Il tetto ai versamenti di un singolo Paese salirà dall’1,20 per cento del reddito nazionale lordo europeo all’1,29. E siccome l’Italia è un contribuente netto – versa più di quanto riceve – dovremo pagare di più. Ricevendo meno, per i tagli alla coesione.
Il governo avalla
De Vincenti e Padoan: “Tagli contenuti” Ora comincia davvero il negoziato tra i leader