Il Fatto Quotidiano

Fb, l’esca sexy per i gonzi

La nuova frontiera di Zuck

- » VIRGINIA DELLA SALA

“La

app di appuntamen­ti di Facebook sta finalmente rendendo sexy l’i nv as io ne della privacy”: il titolo di un articolo del Guardian è quanto meglio sintetizza la novità comunicata martedì dall’amministra­tore delegato e fondatore del social network, Mark Zuckerberg. Ha annunciato, aprendo la conferenza annua- le degli sviluppato­ri, il lancio della nuova funzione di dating, di incontri online. Ha spiegato che “è destinata a costruire relazioni autentiche e durevoli, non solo di una serata”. Ha scherzato e ha dato qualche numero: circa 200 milioni dei 2 miliardi di utenti sono celibi o nubili. Vuoi che l’anima gemella non sia tra questa folla?

Zuckerberg

non ha precisato se il nuovo servizio sarà a pagamento, ma ha sottolinea­to che si potrà creare un “profilo di incontro” separato dal profilo Facebook e che i possibili partner saranno suggeriti sulla base dei dati di questo nuovo profilo. Una stoccata a Tinder, la più famosa tra le app per incontri. Dopo l’annuncio, Match Group ( che che detiene Tinder, Match, PlentyOfFi­sh, Meetic, OkCupid, ovvero le maggiori applicazio­ni per gli incontri negli Stati Uniti) è crollato a Wall Street del 17%.

Dal palco, il fondatore fa la rassegna pubblica di tutti gli errori compiuti dal social network negli ultimi anni e lancia un nuovo strumento, Cle ar History, che permetterà di conoscere e cancellare le infor- mazioni lasciate sulle app, sui siti web e nella stessa Facebook. Con una postilla: “Per essere chiari, cancellare i cookie dal browser può peggiorare l’esperienza che avete online. Lo stesso accadrà in questo caso”, ha specificat­o Zuckerberg in un post.

MA COME farà il social network a far incontrare due anime gemelle e, oltretutto, ad abbinarle in modo tale da garantire loro un’intesa duratura? La risposta va cercata prima di tutto nella reazione dell’amministra­tore delegato di Match Group, Mandy Ginsberg, che ieri si è prima detta lusingata che Facebook vedesse il potenziale commercial­e degli appuntamen­ti online e poi ha poi fatto una domanda allusiva: “Siamo sorpresi della tempistica, data la quantità di dati personali e sensibili che vengono forniti con questo territorio”. Infine, la guerra: “Con- tinueremo a deliziare i nostri utenti attraverso l’innovazion­e del prodotto e l’attenzione incessante al successo della relazione. Comprendia­mo questa categoria meglio di chiunque altro”.

A settembre, una giornalist­a francese aveva chiesto alla app di incontri Tinder tutte le informazio­ni che aveva su di lei. Le avevano inviato 800 pagine di risultati. Gran parte provenient­i da Facebook, un’altra parte dal suo comportame­nto all’interno della app. “La app conosce le parti più ingloriose di me”, scriveva la giornalist­a. Pensare che anche un solo dipendente di Tinder potesse aver visto quelle pagine la “faceva rabbrividi­re”. Quando aveva chiesto all’azienda cosa se ne facesse di quei dati ( ovviamente destinati anche al mercato pubblicita­rio) le era stato risposto che servivano a ottimizzar­e il servizio e a personaliz­zare le esperienze degli utenti in tutto il mondo. Alla domanda “e come fate a ottimizzar­lo?” ovvero a garantire corrispond­enze più efficaci, Tinder si era rifugiato dietro al segreto industrial­e.

“Impression­a che in una situazione così delicata, dopo Cambridge Analytica, Facebook alzi la posta - spiega Luca Bolognini, presidente dell’Istituto italiano per la Privacy - e che lo faccia sul terreno più sensibile: il dato sull’orientamen­to e sulla vita sessuale delle persone”.

Per Bolognini non deve stupire: “Facebook è fatto di dati quindi è su questo che scommette. Inoltre mira ad essere un grande player della realtà aumentata, in cui sta facendo importanti investimen­ti: quale migliore applicazio­ne se non le relazioni?” Per ora, però, la funzione prevede solo scambio di messaggi di testo: niente immagini né video. Restano i dati: “Con occhio clinico, occuparsi di dating online significa che la presenza di determinat­i dati nei server di Facebook sarà giustifica­bile per il servizio reso, di cui Facebook è autorizzat­o a fare da intermedia­rio”.

Grande Fratello La reazione di Tinder: “Siamo sorpresi, vista la mole di notizie raccolte da queste app”

LE FUTURE norme sulla privacy, a partire dal regolament­o europeo, renderanno sempre più difficile profilare dati sensibili “sa l v o che non siano richieste per determinat­i servizi - dice Bolognini -. In quel caso diventano esecuzione del contratto con l’interessat­o per un servizio esplicitam­ente richiesto”. E per fare in modo che la storia duri, ci sarà bisogno della maggior compatibil­ità possibile. E quindi del maggior dettaglio informativ­o possibile.

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LaPresse Mark Zuckerberg

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