Fb, l’esca sexy per i gonzi
La nuova frontiera di Zuck
“La
app di appuntamenti di Facebook sta finalmente rendendo sexy l’i nv as io ne della privacy”: il titolo di un articolo del Guardian è quanto meglio sintetizza la novità comunicata martedì dall’amministratore delegato e fondatore del social network, Mark Zuckerberg. Ha annunciato, aprendo la conferenza annua- le degli sviluppatori, il lancio della nuova funzione di dating, di incontri online. Ha spiegato che “è destinata a costruire relazioni autentiche e durevoli, non solo di una serata”. Ha scherzato e ha dato qualche numero: circa 200 milioni dei 2 miliardi di utenti sono celibi o nubili. Vuoi che l’anima gemella non sia tra questa folla?
Zuckerberg
non ha precisato se il nuovo servizio sarà a pagamento, ma ha sottolineato che si potrà creare un “profilo di incontro” separato dal profilo Facebook e che i possibili partner saranno suggeriti sulla base dei dati di questo nuovo profilo. Una stoccata a Tinder, la più famosa tra le app per incontri. Dopo l’annuncio, Match Group ( che che detiene Tinder, Match, PlentyOfFish, Meetic, OkCupid, ovvero le maggiori applicazioni per gli incontri negli Stati Uniti) è crollato a Wall Street del 17%.
Dal palco, il fondatore fa la rassegna pubblica di tutti gli errori compiuti dal social network negli ultimi anni e lancia un nuovo strumento, Cle ar History, che permetterà di conoscere e cancellare le infor- mazioni lasciate sulle app, sui siti web e nella stessa Facebook. Con una postilla: “Per essere chiari, cancellare i cookie dal browser può peggiorare l’esperienza che avete online. Lo stesso accadrà in questo caso”, ha specificato Zuckerberg in un post.
MA COME farà il social network a far incontrare due anime gemelle e, oltretutto, ad abbinarle in modo tale da garantire loro un’intesa duratura? La risposta va cercata prima di tutto nella reazione dell’amministratore delegato di Match Group, Mandy Ginsberg, che ieri si è prima detta lusingata che Facebook vedesse il potenziale commerciale degli appuntamenti online e poi ha poi fatto una domanda allusiva: “Siamo sorpresi della tempistica, data la quantità di dati personali e sensibili che vengono forniti con questo territorio”. Infine, la guerra: “Con- tinueremo a deliziare i nostri utenti attraverso l’innovazione del prodotto e l’attenzione incessante al successo della relazione. Comprendiamo questa categoria meglio di chiunque altro”.
A settembre, una giornalista francese aveva chiesto alla app di incontri Tinder tutte le informazioni che aveva su di lei. Le avevano inviato 800 pagine di risultati. Gran parte provenienti da Facebook, un’altra parte dal suo comportamento all’interno della app. “La app conosce le parti più ingloriose di me”, scriveva la giornalista. Pensare che anche un solo dipendente di Tinder potesse aver visto quelle pagine la “faceva rabbrividire”. Quando aveva chiesto all’azienda cosa se ne facesse di quei dati ( ovviamente destinati anche al mercato pubblicitario) le era stato risposto che servivano a ottimizzare il servizio e a personalizzare le esperienze degli utenti in tutto il mondo. Alla domanda “e come fate a ottimizzarlo?” ovvero a garantire corrispondenze più efficaci, Tinder si era rifugiato dietro al segreto industriale.
“Impressiona che in una situazione così delicata, dopo Cambridge Analytica, Facebook alzi la posta - spiega Luca Bolognini, presidente dell’Istituto italiano per la Privacy - e che lo faccia sul terreno più sensibile: il dato sull’orientamento e sulla vita sessuale delle persone”.
Per Bolognini non deve stupire: “Facebook è fatto di dati quindi è su questo che scommette. Inoltre mira ad essere un grande player della realtà aumentata, in cui sta facendo importanti investimenti: quale migliore applicazione se non le relazioni?” Per ora, però, la funzione prevede solo scambio di messaggi di testo: niente immagini né video. Restano i dati: “Con occhio clinico, occuparsi di dating online significa che la presenza di determinati dati nei server di Facebook sarà giustificabile per il servizio reso, di cui Facebook è autorizzato a fare da intermediario”.
Grande Fratello La reazione di Tinder: “Siamo sorpresi, vista la mole di notizie raccolte da queste app”
LE FUTURE norme sulla privacy, a partire dal regolamento europeo, renderanno sempre più difficile profilare dati sensibili “sa l v o che non siano richieste per determinati servizi - dice Bolognini -. In quel caso diventano esecuzione del contratto con l’interessato per un servizio esplicitamente richiesto”. E per fare in modo che la storia duri, ci sarà bisogno della maggior compatibilità possibile. E quindi del maggior dettaglio informativo possibile.