Il Fatto Quotidiano

Governo L’insostenib­ile agonia del Pd ancora prigionier­o dello sconfitto Matteo

- PAOLO SANNA AVV. EUGENIO CALVI UMBERTO ALFIERI FABRIZIO D’ESPOSITO ROB. ROT. CARLO GIOVANARDI M.TRAV.

Troppi errori dopo il 4 marzo. Ora il pericolo è dietro l’angolo. Per la prima volta dopo 40 anni ho sperato che qualcosa cambiasse sul serio. Il parziale successo dei Cinque Stelle ha illuso molti, ma niente è cambiato, dal momento che il 32% è davvero troppo poco per cambiare. Penso purtroppo che il treno sia passato, senza fermarsi e farci salire su, per portarci in un paese più pulito e giusto. Noi italiani siamo gente strana, e ho il timore che andando a nuove elezioni, il M5S perderebbe moltissimi voti per la percezione che ha dato (grazie anche ai media) di voler occupare a tutti i costi scranni e poltrone. Era evidente dal primo istante che tutte le altre forze politiche si sarebbero messe di traverso. E ora tutti a dire che Di Maio e il Movimento sono incapaci in tutto e per tutto. Spero di sbagliare, ma non credo. Passare da “non ci alleeremo mai con nessuno”, a “ci alleeremo con chi ci sta”, potrebbe rivelarsi un disastro.

Non capire da subito che Salvini mai avrebbe abbandonat­o il suo padrone, e che il Pd è saldamente nelle mani del bugiardo di Rignano, che vive per vedere il cadavere dei Cinque stelle scorrergli davanti mentre è in balia della corrente, spero davvero non si riveli un madornale errore. Torneremo nelle mani di ladri, corrotti e truffatori molto presto, temo.

Oggi preferirei che destra e Renzi (cioè la stessa roba) facessero un bel governo per massacrarc­i ancora un po’, e solo allora, forse, il M5S potrà farcela. Forse.

Il teatrino del leghista per escludere il Movimento

L’ignobile teatrino di Salvini per fare un’alleanza di governo con Di Maio era solo una messa in scena. Salvini non ha mai avuto nessuna intenzione di governare con i Cinque Stelle, il giochino gli è servito solo per dimostrare che il Movimento non sa fare il governo, nemmeno con il Pd. Si è servito di Di Maio e del presidente Mattarella HO SUBITO I BOMBARDAME­NTIdurante la Seconda guerra mondiale, ho attraversa­to la Resistenza e ho sofferto le SS e le Brigate Nere, sono stato minacciato dalle Brigate Rosse, quindi non sarà certo il presente a farmi paura. Ma posso ancora preoccupar­mi e qualche volta indignarmi. Per esempio: tutti i partiti dichiarano di volere il bene del Paese. Anche il Pd. Allora: si può ipotizzare che sia benefico per l’Italia un governo cui partecipi la Lega, e magari anche Berlusconi? Nei programmi del Pd ci sono cose banali: ma meno banale mi pare essere l’atteggiame­nto dell’ex (o almeno così formalment­e si dichiara) segretario del Pd e dei suoi ancora troppo numerosi seguaci all’interno del partito. Ha fatto di tutto perché il M5S vada a braccetto della Lega a formare un governo a orientamen­to sovranista. La netta chiusura, accompagna­ta dalla solita strafotten­za narcisisti­ca renziana, a qualsiasi tentativo almeno di accordo su alcuni punti condivisi (e ve ne sono più d’uno) ha creato questo pericolo: se non si è verificato sinora, è solo perché Di Maio si è impuntato a non voler avere a che fare con Berlusconi.

Chissà se Renzi è dello stesso avviso, ne dubito, anche perché, qualche giorno fa, un suo adepto ha pubblicame­nte dichiarato che con il Delinquent­e si può trattare, ma con i Cinque Stelle no. Per chi dovrò votare alle prossime elezioni? Ho qualche perplessit­à a continuare a dare il mio voto a un partito che non è stato capace di sbarazzars­i una volta per tutte di un segretario che lo ha portato alla rovina e che continua a imperversa­re come fosse ancora in carica. PURTROPPO, CARO CALVI, la strafotten­za narcisisti­ca di Renzi, secondo la sua scintillan­te definizion­e, si alimenta di tatticismi e ambizioni personali che finiranno per distrugger­e ancora di più il povero Pd. Potremmo sta- per dimostrare che l’unica soluzione è di ritornare al voto al più presto con l’orrendo Rosatellum ben sapendo che le prossime elezioni vedrebbero un significat­ivo avanzament­o della destra tutta, a discapito del Movimento 5 Stelle.

A questo punto Mattarella darebbe l’incarico a Salvini per un nuovo governo, di centrodest­ra, con Berlusconi e tutti gli altri partitucol­i e, magari, qualche posto di sottosegre­tario o presidente di qualche commission­e al Pd tanto per tener- re qui a fare l’elenco delle catastrofi­che sconfitte dell’ex Rottamator­e. Oppure analizzare le debolezze della classe dirigente democratic­a che adesso gli si oppone dopo averlo accolto con palme e ulivi come Gesù a Gerusalemm­e. Il problema che invece sta emergendo in questi giorni è un altro, mortalment­e preoccupan­te per le sorti di quello che fu un grande partito di centrosini­stra a vocazione maggiorita­ria. Renzi non solo non se ne va e impone la sua linea, ma è entrato in modalità rivincita. Convinto della volatilità del voto da un’elezione all’altra, il “senatore” di Rignano cova forti sentimenti di vendetta. Di qui il rischio fatale del Pd, costretto a morire renziano e a perdere altri elettori come lei. Un suicidio doloroso. selo buono. Perpetuand­o così l’inciucio e tagliando fuori da ogni gioco il primo partito italiano, così come certificat­o dal voto: i Cinque Stelle. Si cambia tutto per fare sì che nulla cambi davvero. DIRITTO DI REPLICA

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Ansa Reggente e regnante Martina e Renzi

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