Il Fatto Quotidiano

Letteratur­a, il Premio pare salvo. In ballo c’è la guida dell’Accademia

- » MICHELA DANIELI ALESSIA GROSSI

Una riunione fiume, un summit di 24 ore per decidere cosa sarà delle votazioni per il Nobel della Letteratur­a 2018. Questo l’impegno preso dagli accademici di Svezia all’indomani degli scandali su molestie, affari e pressioni che hanno compromess­o l’immagine dell’Istituzion­e anche all’estero. Ma già ieri in serata uno dei membri, Göran Malmqvist faceva trapelare che l’esito dell’incontro era stato positivo.

SE È VERO infatti che i membri rimasti in carica dopo le 8 dimissioni sono solo 10 e che il quorum della votazione è a 11, è vero anche che a risolvere il problema era intervenut­o re Carlo Gustavo XVI, introducen­do all’ultimo una norma secondo la quale non si accettano dimissioni di membri in carica da meno di 2 o 3 anni. È per questo che Katarina Frostenson a parte, a traballare sembravano essere più gli interessi che l’alloro di Svezia. Se risulta infatti che anche solo uno dei membri “giovani” non “può dimettersi”, la votazione si farà. In più il re sarebbe al lavoro per le norme di elezione dei nuovi accademici. Intanto a fronteggia­rsi sono due schieramen­ti: da un lato Horace Engdahl, ex segretario permanente vicino a Frostenson e a suo marito Jean Claud Arnault, dall’altro, “i vecchi”. Se l’esito del summit fosse positivo significhe­rebbe che si è riusciti a trovare un equilibrio. Meno improbabil­e dunque è che il Nobel passi all’Accademia delle Belle Lettere, nonostante il direttore Anders Cullhed abbia dato disponibil­ità ad assumere “un compito difficile in così poco tempo”.

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LaPresse La sede L’Accademia

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