Le addette alle pulizie di Poste scioperano e lo studio della Serracchiani le diffida
Il socio della deputata dem assiste la coop che ha vinto l’appalto
Volevano incrociare le braccia per protestare contro le loro condizioni di lavoro, ma al sindacato che rappresenta questi lavoratori, la Fisascat di Torino, è arrivata una lettera di diffida dallo scioperare. Altrimenti la sigla sindacale della Cisl dovrà pagare i possibili danni.
A FIRMARE quella missiva l’avvocato che assiste la Euro & Promos Fm di Udine, Lorenzo Gennari, socio della deputata pd Debora Serracchiani: “Viene accolta con stupore la vostra comunicazione avente a oggetto ‘dichiarazione di sciopero e presidio’– scrive nella lettera datata 27 aprile –. Tale stupore non deriva dallo sciopero in sé, quanto dalle motivazioni sulle quali dovrebbe appoggiare”. Da mesi i dipendenti della Euro & Promos FM a Torino e a Cuneo si lamentano per il peggioramento delle loro condizioni di lavoro e delle loro buste paga, passate dai 600- 700 euro mensili dello scorso a quasi la metà: l’azienda di Udine ha rilevato alcuni lotti delle pulizie degli uffici postali delle due province e ha assorbito i lavoratori lasciati senza paga dall’azienda che aveva l’appalto. Tuttavia, per ridurre i costi, la multiservizi friulana ha diminuito il monte orario: a parità di uffici postali da pulire devono metterci meno tempo. Inoltre l’orario deve comprendere anche gli spostamenti da una sede all’altra, con rimborsi chilometrici ridotti all’osso: “Una dipendente mi ha detto che non sa se pagare la bolletta o la benzina per andare a lavorare”, spiega l’avvocato Alessandro Lamacchia che assiste la Fisascat-Cisl e i suoi iscritti. Alla fine, sui lavoratori ricadono anche i rimproveri dei direttori degli uffici postali che trovano sporchi gli spazi. Per l’avvocato Gennari “non corrisponde al vero che presso l'appalto vi sia una ‘permanente situazione di caos’a meno che il ‘caos’ non sia una mancata comprensione da parte vostra delle dinamiche dell'appalto e delle leggi che regolano le stesse – scrive –. Se un tanto corrispondesse al vero, la responsabilità non sa- rebbe certamente dell'azienda”. Poi conclude: “Alla luce di quanto detto vi diffidiamo dal proseguire nello sciopero evidenziando altresì che, nell'eventualità in cui tale vostro comportamento dovesse causare danni alla società, gli stessi dovranno essere da voi risarciti”.
“LE LAVORATRICI sono già spaventate e così si intimidisce pure il sindacato – dice l'avvocato Lamacchia – Ci stupisce che a firmare quella diffida sia il socio dello studio di giuslavoristi tra le quali spicca una politica Pd”.