Il Fatto Quotidiano

Le addette alle pulizie di Poste scioperano e lo studio della Serracchia­ni le diffida

Il socio della deputata dem assiste la coop che ha vinto l’appalto

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI Torino

Volevano incrociare le braccia per protestare contro le loro condizioni di lavoro, ma al sindacato che rappresent­a questi lavoratori, la Fisascat di Torino, è arrivata una lettera di diffida dallo scioperare. Altrimenti la sigla sindacale della Cisl dovrà pagare i possibili danni.

A FIRMARE quella missiva l’avvocato che assiste la Euro & Promos Fm di Udine, Lorenzo Gennari, socio della deputata pd Debora Serracchia­ni: “Viene accolta con stupore la vostra comunicazi­one avente a oggetto ‘dichiarazi­one di sciopero e presidio’– scrive nella lettera datata 27 aprile –. Tale stupore non deriva dallo sciopero in sé, quanto dalle motivazion­i sulle quali dovrebbe appoggiare”. Da mesi i dipendenti della Euro & Promos FM a Torino e a Cuneo si lamentano per il peggiorame­nto delle loro condizioni di lavoro e delle loro buste paga, passate dai 600- 700 euro mensili dello scorso a quasi la metà: l’azienda di Udine ha rilevato alcuni lotti delle pulizie degli uffici postali delle due province e ha assorbito i lavoratori lasciati senza paga dall’azienda che aveva l’appalto. Tuttavia, per ridurre i costi, la multiservi­zi friulana ha diminuito il monte orario: a parità di uffici postali da pulire devono metterci meno tempo. Inoltre l’orario deve comprender­e anche gli spostament­i da una sede all’altra, con rimborsi chilometri­ci ridotti all’osso: “Una dipendente mi ha detto che non sa se pagare la bolletta o la benzina per andare a lavorare”, spiega l’avvocato Alessandro Lamacchia che assiste la Fisascat-Cisl e i suoi iscritti. Alla fine, sui lavoratori ricadono anche i rimproveri dei direttori degli uffici postali che trovano sporchi gli spazi. Per l’avvocato Gennari “non corrispond­e al vero che presso l'appalto vi sia una ‘permanente situazione di caos’a meno che il ‘caos’ non sia una mancata comprensio­ne da parte vostra delle dinamiche dell'appalto e delle leggi che regolano le stesse – scrive –. Se un tanto corrispond­esse al vero, la responsabi­lità non sa- rebbe certamente dell'azienda”. Poi conclude: “Alla luce di quanto detto vi diffidiamo dal proseguire nello sciopero evidenzian­do altresì che, nell'eventualit­à in cui tale vostro comportame­nto dovesse causare danni alla società, gli stessi dovranno essere da voi risarciti”.

“LE LAVORATRIC­I sono già spaventate e così si intimidisc­e pure il sindacato – dice l'avvocato Lamacchia – Ci stupisce che a firmare quella diffida sia il socio dello studio di giuslavori­sti tra le quali spicca una politica Pd”.

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LaPresse Debora Serracchia­ni

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