Accuse e sospetti: gli Appendino boys nei guai
Torino L’ex capo di gabinetto della sindaca rischia due processi (uno con lei). E per il portavoce c’è il caso del Salone del libro
Sempre
più in difficoltà, l’ex capo di gabinetto di Chiara Appendino, Paolo Giordana, lascia per un anno il Comune di Torino. Dal 2 maggio è in aspettativa per motivi personali. Poche giorni prima Giordana, l’ex “Richelieu” della sindaca M5s, aveva ricevuto due avvisi di chiusura indagini, atti che preannunciano l’intenzione della procura di mandarlo a processo. Uno era l’avviso dell’inchiesta sugli incidenti del 3 giugno in piazza San Carlo, dove più di 1.500 persone rimasero ferite (e una morì alcuni giorni dopo in ospedale) per la calca di tifosi in preda al panico scatenato da alcuni rapinatori armati di spray urticante: come altre 14 persone, tra cui la sindaca, è indagato per omicidio colposo, lesioni colpose e disastro. Nell’altra inchiesta è indagato per induzione indebita in concorso con Walter Ceresa, presidente della Gtt, azienda del trasporto pubblico locale, il direttore Tpl della società Gianni Rabino e il capo dei controllori, Giovanni Savarino, per aver ottenuto l’annullamento della multa di un amico. Il 25 luglio scorso Giordana aveva telefonato a Ceresa e aveva raccontato di un amico a cui i controllori avevano fatto una contravvenzione dopo che l’uomo aveva obliterato il biglietto: “Cosa possiamo fare?”, aveva chiesto. “Me lo puoi mandare? - aveva risposto il manager - Che faccio io”. Multa annullata.
Il 28 ottobre, su pressione dei vertici nazionali del M5s, Giordana si è dimesso: “Sono convinto della correttezza del mio operato e lo dimostrerò nelle sedi opportune”. Lui sostiene di non aver chiesto l’a nn u ll amento della multa, ma solo una verifica sulla correttezza. Di diverso parere la procura, che presto potrebbe notificare a Giordana un terzo avviso di conclusione delle indagini: lui, insieme alla sindaca Appendino e a ll ’ assessore al Bi- lancio Sergio Rolando, sono indagati per falso ideologico perché avrebbero fatto credere a funzionari, revisori e consiglieri comunali che fosse in corso una trattativa con la sgr Ream per rinviare l’estinzione del debito da 5 milioni di euro in modo da non registrarlo nel bilancio. Dopo le dimissioni Giordana ha continuato a lavorare come funzionario alle dipendenze del vicedirettore generale dell’am ministrazione, Giuseppe Ferrari, e aveva anche fatto domanda per ottenere una posizione organizzativa.
E un altro collaboratore della sindaca, il portavoce Luca Pasquaretta, viene contestato per una consulenza da 5mila euro per un lavoro di “supporto al presidente” della Fondazione del libro, Massimo Bray, che organizza il Salone del libro e non ha ancora pagato i suoi creditori. La questione è citata in un’informativa alla procura, che indaga sulle passate gestioni della kermesse, e deve ancora essere approfondita. Il Pd chiede a Appendino: “In cosa è consistita questa ‘ c o n s u l e nz a ’ e questo ‘supporto’?”. E ancora: “In base a quale criterio lui è stato già pagato e gli altri centinaia di fornitori del Salone 2017 ancora no?”. “Tutto in regola”, replica Pasquaretta.
Giordana
Lo chiamavano “Richelieu”, i vertici del M5s l’hanno indotto a dimettersi e ora è in aspettativa