Il Fatto Quotidiano

Accuse e sospetti: gli Appendino boys nei guai

Torino L’ex capo di gabinetto della sindaca rischia due processi (uno con lei). E per il portavoce c’è il caso del Salone del libro

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI

Sempre

più in difficoltà, l’ex capo di gabinetto di Chiara Appendino, Paolo Giordana, lascia per un anno il Comune di Torino. Dal 2 maggio è in aspettativ­a per motivi personali. Poche giorni prima Giordana, l’ex “Richelieu” della sindaca M5s, aveva ricevuto due avvisi di chiusura indagini, atti che preannunci­ano l’intenzione della procura di mandarlo a processo. Uno era l’avviso dell’inchiesta sugli incidenti del 3 giugno in piazza San Carlo, dove più di 1.500 persone rimasero ferite (e una morì alcuni giorni dopo in ospedale) per la calca di tifosi in preda al panico scatenato da alcuni rapinatori armati di spray urticante: come altre 14 persone, tra cui la sindaca, è indagato per omicidio colposo, lesioni colpose e disastro. Nell’altra inchiesta è indagato per induzione indebita in concorso con Walter Ceresa, presidente della Gtt, azienda del trasporto pubblico locale, il direttore Tpl della società Gianni Rabino e il capo dei controllor­i, Giovanni Savarino, per aver ottenuto l’annullamen­to della multa di un amico. Il 25 luglio scorso Giordana aveva telefonato a Ceresa e aveva raccontato di un amico a cui i controllor­i avevano fatto una contravven­zione dopo che l’uomo aveva obliterato il biglietto: “Cosa possiamo fare?”, aveva chiesto. “Me lo puoi mandare? - aveva risposto il manager - Che faccio io”. Multa annullata.

Il 28 ottobre, su pressione dei vertici nazionali del M5s, Giordana si è dimesso: “Sono convinto della correttezz­a del mio operato e lo dimostrerò nelle sedi opportune”. Lui sostiene di non aver chiesto l’a nn u ll amento della multa, ma solo una verifica sulla correttezz­a. Di diverso parere la procura, che presto potrebbe notificare a Giordana un terzo avviso di conclusion­e delle indagini: lui, insieme alla sindaca Appendino e a ll ’ assessore al Bi- lancio Sergio Rolando, sono indagati per falso ideologico perché avrebbero fatto credere a funzionari, revisori e consiglier­i comunali che fosse in corso una trattativa con la sgr Ream per rinviare l’estinzione del debito da 5 milioni di euro in modo da non registrarl­o nel bilancio. Dopo le dimissioni Giordana ha continuato a lavorare come funzionari­o alle dipendenze del vicedirett­ore generale dell’am ministrazi­one, Giuseppe Ferrari, e aveva anche fatto domanda per ottenere una posizione organizzat­iva.

E un altro collaborat­ore della sindaca, il portavoce Luca Pasquarett­a, viene contestato per una consulenza da 5mila euro per un lavoro di “supporto al presidente” della Fondazione del libro, Massimo Bray, che organizza il Salone del libro e non ha ancora pagato i suoi creditori. La questione è citata in un’informativ­a alla procura, che indaga sulle passate gestioni della kermesse, e deve ancora essere approfondi­ta. Il Pd chiede a Appendino: “In cosa è consistita questa ‘ c o n s u l e nz a ’ e questo ‘supporto’?”. E ancora: “In base a quale criterio lui è stato già pagato e gli altri centinaia di fornitori del Salone 2017 ancora no?”. “Tutto in regola”, replica Pasquarett­a.

Giordana

Lo chiamavano “Richelieu”, i vertici del M5s l’hanno indotto a dimettersi e ora è in aspettativ­a

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