Preso piromane delle chiese: è un 57enne “Via i migranti”
Luca Traini, dopo aver ascoltato alla radio la notizia sulla morte di Pamela Mastropietro, ha reagito sparando e ferendo sette immigrati di origini africane. Un anc on e t an o di 57 anni ha scelto una strategia diversa, meno violenta e più ragionata: lettere minatorie contro i parroci e l’Arcidiocesi di Ancona e incendi in quattro chiese del capoluogo. La Digos di Ancona, diretta da Margherita Furcolo, è arrivata a lui dopo mesi di indagini. Per confondere le acque, l’uomo recapitava lettere, collage di articoli di giornale, adesivi di Lega e Forza Nuova e attacchi diretti alle istituzioni: “Siamo simpatizzanti dei movimenti di estrema destra, per la difesa dei valori tradizionali; prima gli italiani”. Armato dal senso di vendetta nei confronti dei migranti e della politica dell’accoglienza messa in campo dai Comuni attraverso i progetti Sprar per richiedenti asilo e dalla chiesa, ha iniziato la sua strategia a fine agosto con la prima lettera lasciata sul leggìo dell’altare di una chiesa di Camerano, hinterland anconetano.
A INIZIO settembre il primo rogo, a fuoco la tovaglia dell’altare di una chiesa di periferia, a seguire altri tre episodi analoghi, tutti messi a segno alle 11 di mattina, con l’obiettivo di “avvisare”. Nel mezzo una decina di lettere, sempre come mandante occulto, ma riconducibile a simpatizzanti di destra, quale lui ha ammesso di essere una volta individuato. A tradirlo il suo scooter, usato per le trasferte incendiarie.
Gli investigatori della Digos di Ancona sono partiti da quel dettaglio e dopo mesi di indagini sono risaliti al 57enne. Alle spalle la gestione, assieme alla moglie, di un centro pastorale della zona, cattolico praticante, disoccupato da tempo e per questo col dente avvelenato nei confronti degli aiuti forniti agli immigrati. Durante la perquisizione domiciliare è stata trovata una pistola giocattolo, reliquie e un tesserino dei carabinieri falso.