Il Fatto Quotidiano

Roma, perché nessuno fa la guerra ai Casamonica

Il 1º aprile calci e cinghiate a una donna in un locale della periferia di Roma Ora però gli contestano l’aggravante mafiosa: gli indagati sono quattro

- » VINCENZO BISBIGLIA E VALERIA PACELLI

La

prepotenza sul territorio, quello della periferia sud-est romana, dove alcuni Casamonica hanno picchiato con una cintura una disabile e aggredito un barista. Il motivo? Non hanno rispettato la loro supremazia, che come quella dei re si esplica al meglio davanti ai banconi dei bar.

Per i magistrati romani però questo è un metodo, quello mafioso. È così quattro, tra Casamonica e imparentat­i, sono indagati, a vario titolo, per minacce e lesioni proprio con l’aggravante del metodo mafioso. La vicenda – rivelata ieri da Repubblica– risale alla domenica di Pasqua, in un bar di via Salvatore Barzilai, alla Romanina. Come racconta il quotidiano, Alfredo Di Silvio e Antonio Casamonica entrano e tentano di passare davanti a una donna invalida civile, in piedi in fila prima di loro. Da casa sua – dove ieri è andata anche la ex presidente della Camera Laura Boldrini alla quale ha detto “Sbrigateve a fa sto’ governo” – Simona, 42 anni, una malattia invalidant­e e un padre perso quando ne aveva 20, ancora con i lividi sul collo e volto racconta al Fatto ciò che ha vissuto: “Avevo deciso di andarmi a prendere un caffè dopo pranzo. Uno di loro evidenteme­nte ubriaco e alterato si è girato verso di me e mi ha detto ‘Sti rumeni de merda’. Io gli ho risposto: ‘Se non ti piace questo bar puoi andartene altrove’. Lui mi dice: ‘Tu non sai chi sono io’. E io: ‘E tu chi saresti?’. Prima mi hanno insultato e poi hanno iniziato a picchiarmi, anche riempiendo­mi di calci”. E non solo: perché uno dei due aggressori si sfila la cintura e la colpisce, poi le tolgono il telefonino e le urlano: “Se chiami la polizia ti ammazziamo”. “Io non ho paura – continua Simona –. Questi li conosco di faccia. Rifarei certamente tutto”. Un coraggio il suo, che la madre un po’le rimprovera: “Se fossi stata in lei non l’avrei fatto. Ho paura che questi ce la faranno pagare. Io non volevo nemmeno che denunciass­e, poi la polizia ci ha detto che dovevamo stare tranquilli”.

Raid di Pasqua

Lei: “Mi dicevano: ‘Tu non sai chi sono io’” Aggredito anche il barista romeno

QUEL PRIMO APRILE, dopo la prima sfuriata, però, Alfredo con il fratello Vincenzo tornano. Viene aggredito il barista romeno e il locale distrutto. Il motivo? Non essersi occupato subito di loro. Nell’indifferen­za totale di alcuni presenti, i due malcapitat­i hanno la peggio: la prognosi per la donna è di 20 giorni, per il barista, otto. E non è finita, perché dopo questa vicenda un’altra persona sarebbe tornata nel locale per ribadire il concetto. “Denuncerei ancora – dice Roxane, moglie del barista –. Chi ha sbagliato deve pagare. Non ci chiedono il pizzo, ma ogni tanto qualcuno di questi ragazzini viene a fare il prepotente. Era già successo, ma ora sono andati oltre. Mariano lo stavano ammazzando”.“Ho chiesto una risposta ferma e tempestiva. Questi atti non possono rimanere impuniti”, dice il ministro dell’Interno Marco Minniti.

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Ansa L’aggression­e di due Casamonica in un bar alla Romanina

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