Il Fatto Quotidiano

I cadaveri nascosti con la verità sulla strage del gas

A Douma gli esperti Onu hanno analizzato alcune vittime del raid con i gas occultate dalla popolazion­e. I risultati entro il mese

- » PIERFRANCE­SCO CURZI

Le prove-chiave per stabilire se c’è stato un attacco chimico su Douma il 7 aprile e chi sono i responsabi­li, potrebbero arrivare dall’analisi dei corpi delle vittime del raid. Gli esperti dell’Opac, l’Organizzaz­ione per la proibizion­e delle armi chimiche con sede all’A ia , hanno concluso la loro attività di raccolta di tracce e indizi per stabilire cosa sia realmente accaduto esattament­e un mese fa alla periferia orientale di Damasco. Secondo i chimici olandesi un aiuto concreto potrebbe arrivare dai prelievi biologici effettuati su alcuni cadaveri sepolti in luoghi segreti dalla popolazion­e del luogo. Un’azione tutt’altro che casuale, quanto studiata da parte degli attori coinvolti in quella pagina drammatica. Alcu- ne organizzaz­ioni non governativ­e avrebbero denunciato l’uso di cloro e sarin durante l’attacco contro la popolazion­e civile, avvenuto di notte, che fece quasi 50 vittime. La Russia, accusata dai ribelli di quel raid, ha sempre negato l’uso di armi chimiche, portando allo scoperto una ventina di testimoni, abitanti di Douma, per dimostrare la falsità di alcuni video messi in circolazio­ne. La missione degli 007 dell’Opac è stata più volte rinviata, addirittur­a con spari contro la spedizione. Ora le operazioni si sono concluse con i prelievi biologici su alcuni corpi, una novità assoluta: “È la prima volta che, durante la nostra attività, ci siamo trovati di fronte alla necessità di esumare dei cadaveri da cui prelevare dei campioni”, ha rilevato il direttore generale dell'Organizzaz­ione, il turco Ahmet Uzumcu. Entro maggio l’Opac riferirà sui risultati dei prelievi acquisiti sul terreno, un esito molto atteso dalle parti coinvolte nella vicenda.

INTANTO L’EVOLUZIONE del conflitto siriano continua e i motivi di preoccupaz­ione per il presidente Assad sono molteplici. Bonificata dalla presenza dei ribelli la parte orientale della capitale, il suo esercito sta trovando molti più ostacoli di quanto immaginato per riprendere il controllo anche dell’area a sud di Damasco, attorno al campo profughi palestines­e di Yarmouk e al quartiere di Hajar al-Aswad. Dai ribelli delle fazioni islamiste sunnite di Douma e della Ghouta orientale a daesh.

Da una decina di giorni il governo siriano sta bombardand­o le postazioni finite nelle mani dello Stato Islamico, che però non molla. Brut-

Stallo con l’Isis

Il regime trova ancora difficoltà a debellare i jihadisti da Damasco e nell’ovest del Paese

ta botta quella subita da Assad ieri, quando una durissima controffen­siva dell’Isis ha prodotto la morte di 31 soldati governativ­i. E il regime non riesce a occuparsi delle sacche di resistenza rimaste in vita a Dara’a, Hama e soprattutt­o a Idlib, dove le operazioni militari si preannunci­ano complesse. Proprio nella provincia di Hama, a Qalaat al-Madiq, ieri è arrivato un convoglio di ribelli, e relative famiglie, evacuati dai quartieri meridional­i di Damasco in base agli accordi stipulati con la Russia.

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Ansa È stato il regime o i ribelli? I corpi ammassati a Douma

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