Il Fatto Quotidiano

IL GOVERNO DI NESSUNO

IL PRESIDENTE SI INVENTA UN ESECUTIVO “NEUTRALE”, MA SOLO IL PD VUOLE APPOGGIARL­O. M5S E LEGA: “VOTARE A LUGLIO”

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

Tutto in linea con le posizioni maturate in questo infinito stallo di due mesi, compresa l’ipotesi concreta ed estrema di votare sotto il sole di luglio, tra l’8 e il 15.

Mancano venti minuti alle sette di sera quando al Colle Sergio Mattarella si presenta ai giornalist­i e svolge a modo suo, con tono asciutto da gentiluomo siciliano, una dura requisitor­ia contro i partiti incapaci di dare vita a una maggioranz­a politica.

Anche il terzo, veloce giro di consultazi­oni ieri al Quirinale è andato a vuoto. In totale, tre giri più le due esplorazio­ni dei presidenti delle Camera. “Una verifica concreta, attenta e puntuale”. Risultato: nessuno dei “t re schieramen­ti principali dispone della maggioranz­a”.

LA PRIMA decisione del capo dello Stato respinge la richiesta della delegazion­e del centrodest­ra uno e trino, Salvini Berlusconi e Meloni in ordine d’importanza. In mattinata, la coalizione ha reclamato un incarico al buio per il leader leghista, dopo l’ennesimo fallimento della trattativa con i Cinquestel­le. Durante il colloquio, B. si è pure impegnato a trovare i cinquanta Responsabi­li necessari alla Camera. Mattarella ha ascoltato e lasciato perdere. Senza dimenticar­e che l’incarico al capo del Carroccio è la foglia di fico per coprire l’enorme caos nel centrodest­ra: Salvini che ha cercato fino all’ultimo Di Maio, Berlusconi invece già pronto per aprire un forno con il Pd e in ogni disponibil­e a un governo ispirato dal Colle. La mediazione appunto, dopo due vertici tesi e inutili, è stata quella di andare con questa posizione.

In merito le parole di Mattarella sono state sferzanti: “Un governo politico di minoranza (guidato da Salvini, ndr) condurrebb­e alle elezioni e ritengo, in queste condizioni, che sia più rispettoso della logica democratic­a che a portare alle elezioni sia un governo non di parte”.

Fuori uno.

Poi tocca all’esecutivo Gentiloni, dimissiona­rio. Anche se si dovesse votare a luglio non sarà un governo della XVII legislatur­a a preparare la XIX: “Ha esaurito la sua funzione e non può essere ulteriorme­nte prorogato in quanto espresso, nel Parlamento precedente, da una maggioranz­a che non c’è più”.

Ed è a questo punto che il presidente della Repubblica delinea la sua strategia, da qui a domani mattina, quando conferirà l’incarico per “un governo neutrale, di servizio e di garanzia”.

Che cos’è?

È L’ESATTA definizion­e di quello che nei giorni scorsi è stato chiamato governo di tregua.

Salvo sorprese dell’ultimo momento (ieri Salvini ha dapprima richiesto l’incarico per il centrodest­ra alle 11 e poi è andato di nuovo a trattare con Di Maio alle 14), il Colle offrirà ai tre schieramen­ti un nome “neutro” per un governo composto da tecnici. E a tutti, premier e ministri, Mattarella chiederebb­e l’impegno a non candidarsi alle elezioni (considerat­o il precedente di Monti). Secondo il Quirinale questo esecutivo dovrebbe durare sino a fine dicembre, per affrontare le scadenze dell’Unione Europea e poi varare la fatidica manovra per scongiurar­e l’aumento dell’Iva.

Non solo. Qualora questo governo dovesse partire in Parlamento, tra sostegno e astensioni, svolgerebb­e anche la funzione di esecutivo di decantazio­ne: “Laddove si formasse nei prossimi mesi una maggioranz­a parlamenta­re, questo governo si dimettereb- be, con immediatez­za, per lasciare campo libero a un governo politico”.

IL PD è sinora l’unico partito che ha detto sì e adesso Mattarella spera soprattutt­o, e nonostante le prime feroci reazioni a caldo, nello “spirito di r es po n sa bi l it à ” di Luigi Di Maio, con cui ha costruito un rapporto “proficuo” in questi due mesi di stallo (si pensi alla conversion­e atlantica dei grillini). Dicono al Colle: “Il M5S ha l’occasione per diventare il partito del presidente della Repubblica”.

Rete per i 5 Stelle Il Quirinale proverà a tentare i grillini con un nome “amico”: “È la loro occasione”

Se come è probabile, il governo “neutrale” non avrà la fiducia del Parlamento, la prossima settimana, ecco che si trasformer­ebbe in un governo elettorale, sempre con lo stesso premier. Il primo mese utile è luglio, non giugno: il 22 è la più gettonata. Poi ci sono settembre e ottobre. Il capo dello Stato è comunque contrario al voto in piena estate o in autunno: ché resterebbe la questione della finanziari­a e dell’Iva e perché con il Rosatellum c’è “il timore che si riproduca la situazione attuale”. Cioè: altre elezioni e altro stallo. Tenendo conto che “sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica che una legislatur­a si conclude senza neppure essere avviata”.

Per il momento, questo governo neutrale nasce gi à morto. Di Maio e Salvini vogliono luglio ma nel centrodest­ra c’è l’incognita B. che chiede l’autunno, generando altri sospetti nell’alleato leghista: “Spero che Berlusconi mantenga la parola data”.

Domani mattina il nome. Forse sarà una donna, in grado di tentare il M5S.

 ?? Ansa ?? 64esimo giorno Ieri Mattarella ha chiuso le consultazi­oni cominciate dopo il voto del 4 marzo
Ansa 64esimo giorno Ieri Mattarella ha chiuso le consultazi­oni cominciate dopo il voto del 4 marzo
 ??  ??
 ??  ??
 ?? LaPresse ?? Ex amici
Il leghista Matteo Salvini e il grillino Luigi Di Maio
LaPresse Ex amici Il leghista Matteo Salvini e il grillino Luigi Di Maio

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy