Lo scaricabarile del regalo alle autostrade
In corsa Con l’indagine della Corte dei conti in corso, nessun dirigente vuole firmare la proroga
Per i signori delle autostrade l'allungamento delle concessioni senza gara sta diventando una specie di supplizio di Tantalo: è lì a portata di mano, ma quando il regalo sembra pronto, spunta sempre qualche ostacolo. La mattina di venerdì 27 aprile, con una procedura inconsueta, cioè senza aspettare la chiusura della Borsa, dove molte concessionarie autostradali sono quotate, l'Europa ha dato il via libera al piano per le autostrade ricevuto il
5 luglio di un anno fa dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio. Ma neppure il tempo di un brindisi e i signori del casello devono affrontare un’altra curva insidiosa: il Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica. L'ok della Ue è un autorevole bollo politico sulla decisione a sua volta politica del governo italiano. Ma perché quegli orientamenti ora diventino cosa concreta devono essere tradotti in atti: in contratti tra lo Stato italiano concedente e i signori delle autostrade concessionari. Quei contratti si chiamano atti aggiuntivi, da aggiungere, appunto, agli attuali contratti di concessione che vengono così modificati. Devono essere approvati dal Cipe e preparati da Vincenzo Cinelli, da otto mesi direttore del ministero dei Trasporti per la Vigilanza sulle autostrade al posto di Mauro Coletta, il dirigente che aveva presidiato quell'incarico per 20 anni e fornito il suo assenso all'operazione proroga delle concessioni appena due giorni prima di lasciare l'ufficio, nonostante mancassero l'ok del Consiglio superiore dei Lavori pubblici e la copertura finanziaria.
Di recente Cinelli si è detto contrario alla proroga, ma le pressioni perché firmi sono fortissime proprio mentre prosegue l'indagine della Corte dei conti che si annuncia stringente su tutto il sistema autostradale. Il magistrato, Antonio Mezzera, sta cercando di fare chiarezza su aspetti cruciali: gli investimenti concordati, le tariffe, i criteri per la distribuzione degli utili. Da quasi tre mesi Mezzera sta chiedendo la documentazione e ovviamente pure gli atti aggiuntivi, una volta pronti, farebbero parte dell'atteso faldone. Il direttore Cinelli teme che l'esame delle carte possa portare alla conclusione che l'allungamento delle concessioni produce un danno erariale e che alla fine a pagare sia chiamato chi ha preparato e firmato gli atti, cioè lui per primo. Fissato una prima volta per il 26 aprile con all'ordine del giorno le autostrade, il Cipe è stato rinviato a data da destinarsi.
MATERIA da indagare per la Corte dei conti ce n'è. In primo luogo l'allungamento delle concessioni voluto dal mini- stro Graziano Delrio viola il codice per gli appalti scritto dallo stesso Delrio due anni fa che vieta proprio le proroghe. E poi ci sono i costi: i 4 anni di prolungamento dal 2038 al 2042 per Autostrade per l'Italia (Aspi) dei Benetton vale 23 miliardi di euro ed è giustificato dal fatto che Aspi costruirà la Gronda di Genova (4 miliardi e 300 milioni di euro) ed effettuerà investimenti per altri 4 miliardi. All'incirca in totale 3 volte meno di quello che otterrà. Anche i Gavio, i signori delle autostrade del Nordovest, hanno avuto per la Tori- no-Milano 4 anni di proroga dal 2026 al 2030 del valore di circa 1 miliardo di euro. In cambio dovrebbero completare i 90 chilometri della Asti-Cuneo che, come informa nel suo blog il senatore di Forza Italia Lucio Malan, è già stata pagata dagli automobilisti e dalle imprese cinque volte.
AL MINISTEROdei Trasporti il pacchetto autostrade è stato preparato dalla Struttura tecnica di missione, dai professori Angela Bergantino, Andrea Boitani e Maurizio Maresca. I quali sul Sole 24 Oresi sono autoelogiati presentando la faccenda come una “bella pagina” in ambito autostradale. Tra i tre spicca il ruolo di Maresca, tecnico legatissimo a Fabrizio Palenzona, presidente dell'Associazione concessionari autostradali (Aiscat) e già dirigente di riferimento dei Benetton. Maresca per Aiscat è stato consulente per Autobrennero e Autovie venete, è stato consigliere di Matteo Renzi a Palazzo Chigi e infine nominato alla Struttura di missione da Delrio.
Verso il brindisi L’allungamento del periodo di gestione frutterà alle società ben 24 miliardi Delrio è d’accordo