Il Fatto Quotidiano

Lo scaricabar­ile del regalo alle autostrade

In corsa Con l’indagine della Corte dei conti in corso, nessun dirigente vuole firmare la proroga

- » DANIELE MARTINI

Per i signori delle autostrade l'allungamen­to delle concession­i senza gara sta diventando una specie di supplizio di Tantalo: è lì a portata di mano, ma quando il regalo sembra pronto, spunta sempre qualche ostacolo. La mattina di venerdì 27 aprile, con una procedura inconsueta, cioè senza aspettare la chiusura della Borsa, dove molte concession­arie autostrada­li sono quotate, l'Europa ha dato il via libera al piano per le autostrade ricevuto il

5 luglio di un anno fa dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio. Ma neppure il tempo di un brindisi e i signori del casello devono affrontare un’altra curva insidiosa: il Cipe, Comitato interminis­teriale per la programmaz­ione economica. L'ok della Ue è un autorevole bollo politico sulla decisione a sua volta politica del governo italiano. Ma perché quegli orientamen­ti ora diventino cosa concreta devono essere tradotti in atti: in contratti tra lo Stato italiano concedente e i signori delle autostrade concession­ari. Quei contratti si chiamano atti aggiuntivi, da aggiungere, appunto, agli attuali contratti di concession­e che vengono così modificati. Devono essere approvati dal Cipe e preparati da Vincenzo Cinelli, da otto mesi direttore del ministero dei Trasporti per la Vigilanza sulle autostrade al posto di Mauro Coletta, il dirigente che aveva presidiato quell'incarico per 20 anni e fornito il suo assenso all'operazione proroga delle concession­i appena due giorni prima di lasciare l'ufficio, nonostante mancassero l'ok del Consiglio superiore dei Lavori pubblici e la copertura finanziari­a.

Di recente Cinelli si è detto contrario alla proroga, ma le pressioni perché firmi sono fortissime proprio mentre prosegue l'indagine della Corte dei conti che si annuncia stringente su tutto il sistema autostrada­le. Il magistrato, Antonio Mezzera, sta cercando di fare chiarezza su aspetti cruciali: gli investimen­ti concordati, le tariffe, i criteri per la distribuzi­one degli utili. Da quasi tre mesi Mezzera sta chiedendo la documentaz­ione e ovviamente pure gli atti aggiuntivi, una volta pronti, farebbero parte dell'atteso faldone. Il direttore Cinelli teme che l'esame delle carte possa portare alla conclusion­e che l'allungamen­to delle concession­i produce un danno erariale e che alla fine a pagare sia chiamato chi ha preparato e firmato gli atti, cioè lui per primo. Fissato una prima volta per il 26 aprile con all'ordine del giorno le autostrade, il Cipe è stato rinviato a data da destinarsi.

MATERIA da indagare per la Corte dei conti ce n'è. In primo luogo l'allungamen­to delle concession­i voluto dal mini- stro Graziano Delrio viola il codice per gli appalti scritto dallo stesso Delrio due anni fa che vieta proprio le proroghe. E poi ci sono i costi: i 4 anni di prolungame­nto dal 2038 al 2042 per Autostrade per l'Italia (Aspi) dei Benetton vale 23 miliardi di euro ed è giustifica­to dal fatto che Aspi costruirà la Gronda di Genova (4 miliardi e 300 milioni di euro) ed effettuerà investimen­ti per altri 4 miliardi. All'incirca in totale 3 volte meno di quello che otterrà. Anche i Gavio, i signori delle autostrade del Nordovest, hanno avuto per la Tori- no-Milano 4 anni di proroga dal 2026 al 2030 del valore di circa 1 miliardo di euro. In cambio dovrebbero completare i 90 chilometri della Asti-Cuneo che, come informa nel suo blog il senatore di Forza Italia Lucio Malan, è già stata pagata dagli automobili­sti e dalle imprese cinque volte.

AL MINISTEROd­ei Trasporti il pacchetto autostrade è stato preparato dalla Struttura tecnica di missione, dai professori Angela Bergantino, Andrea Boitani e Maurizio Maresca. I quali sul Sole 24 Oresi sono autoelogia­ti presentand­o la faccenda come una “bella pagina” in ambito autostrada­le. Tra i tre spicca il ruolo di Maresca, tecnico legatissim­o a Fabrizio Palenzona, presidente dell'Associazio­ne concession­ari autostrada­li (Aiscat) e già dirigente di riferiment­o dei Benetton. Maresca per Aiscat è stato consulente per Autobrenne­ro e Autovie venete, è stato consiglier­e di Matteo Renzi a Palazzo Chigi e infine nominato alla Struttura di missione da Delrio.

Verso il brindisi L’allungamen­to del periodo di gestione frutterà alle società ben 24 miliardi Delrio è d’accordo

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LaPresse Senso unico I concession­ari autostrada­li vogliono la proroga, ma nessuno firma per paura di rimetterci
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