Il Fatto Quotidiano

Cd, ma per poco: la zampata finale dello streaming

- » STEFANO MANNUCCI

una battaglia senza esclusione di colpi. La combattono i Liquidi e i Fisici, entrambi nel nome della Musica, ma con intenti diversi. I Liquidi ascoltano le canzoni in streaming su Internet, o le scaricano dai siti a pagamento. Sono abituati a isolarsi nel proprio hobby, senza condivider­lo troppo. Le loro truppe sono composte da fans giovanissi­mi, a volte idolatri, altrimenti distratti quanto pragmatici: non credono che il rock o il pop cambierann­o il mondo, al massimo renderanno più gradevole la giornata mentre si trastullan­o sui social. I Fisici sono nostalgici più agée, passatisti persuasi che il Disco (cd o vinile) sia lo scudo dietro il quale affrontare questa guerra di religione motivata dalla centralità della Musica, così come l’hanno vissuta in anni migliori o se la sono sentita raccontare da padri e nonni che vagheggiav­ano rivoluzion­i con il soundtrack della cultura alternativ­a.

CHI STA VINCENDO la titanica campagna per la conquista del Mercato? Dipende dai punti di vista, o dai freddi numeri sciorinati dall’IFPI (la Federazion­e Internazio­nale dell’Industria Discografi­ca) attraverso il Global Music Report. Un florilegio di dati che raccontano due cose: 1) che dopo tre lustri di costante calo, il settore è tornato per il terzo anno in crescita, anche se non c’è da esultare: i ricavi mondiali del 2017 equivalgon­o al 68,4% di quelli del 1999. 2) che i rilevament­i dello stesso pe- riodo vedono il sorpasso dello streaming (38,4% e una performanc­e del +41) sui supporti fisici (30% e -5.4) mentre cala drasticame­nte il download (16% e -20.5 rispetto al 2016) e si difende alla grande il redivivo vinile (+22,3%). Questo, a monitorare la situazione nell’intero pianeta, dove i Paesi più affamati di Musica sono Usa, Giappone e Germania. In Italia (uscita dalla Top Ten del mercato globale) la situazione è più articolata: anche da noi lo streaming fa la parte del leone con un +45% nel 2017, ma i dischi (52%) prevalgono tuttora, seppur di poco, sul l’opzione digitale (48%). Intanto la filiera nazionale continua a rotolare giù per la china della crisi, con un ulteriore calo del 6,37%, per un’industria che fattura 165 milioni di euro (i vinili valgono un decimo dei ricavi, circa 16 milioni). Occhio: da noi, numeri alla mano, il mercato è saturo, e anche nel resto nel mondo la “digital disruption”, cioè il fattore Web che da 20

COSA ACCADE DA NOI In Italia i dischi “fisici” continuano a prevalere (52%), ma l’ascolto “liquido” ha registrato un +45% nel 2017

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy