Il Fatto Quotidiano

I genitori di Renzi imputati a Firenze per false fatture

Chiesto il processo

- » DAVIDE VECCHI

Igenitori di Matteo Renzi, Tiziano e Laura Bovoli, devono essere processati per emissione di fatture false. Ieri i magistrati della Procura di Firenze, Luca Turco e Christine von Borries, hanno trasmesso al giudice delle indagini preliminar­i la richiesta di rinvio a giudizio per Renzi, Bovoli e per Luigi Dagostino, imprendito­re pugliese attivo nel settore degli outlet. Ed è proprio per le attività relative all’outlet The Mall di Reggello, sorto a tre curve da casa Renzi di Rignano sull’Arno, che i genitori dell’oggi senatore Pd sono finiti all’attenzione dei magistrati toscani.

I DUE SONO ACCUSATI di aver emesso due fatture per “operazioni inesistent­i” nei confronti della Tramor Srl, all’epoca amministra­ta da Dagostino, incriminat­o anche per truffa. La prima fattura ammonta a 20 mila euro ed è stata emessa dalla Party srl, società fondata da Tiziano Renzi (40%) e dalla Nikila Invest (60%) amministra­ta da Ilaria Niccolai, compagna di Dagostino. La seconda, da 140 mila, emessa dalla Eventi 6, società della famiglia Renzi di cui è oggi presidente Laura Bovoli che detiene l’8% delle quote mentre le figlie Matilde e Benedetta possiedono rispettiva­mente il 56 e il 36%.

L’intera vicenda è stata portata alla luce ormai due anni fa dai colleghi Pierluigi Giordano Cardone e Gaia Scacciavil­lani del fattoquoti­diano.it che hanno rivelato la ragnatela societaria e di interessi dei genitori Renzi attorno al fortunato outlet The Mall. All’inchiesta giornalist­ica Tiziano Renzi rispose minacciand­o querele. Poi Giacomo Amadori sul quotidiano La Verità ha rivelato l’esistenza della fattura da 140 mila euro emessa dalla Eventi 6. La Guardia di Finanza ha perquisito la sede dell’azienda e il 22 marzo è emerso che i coniugi Renzi erano iscritti nel registro degli indagati.

Il padre dell’ex premier scelse di difendersi sui giornali con una nota a pagamento: “All’improvvi- so dal 2014 la nostra vita è stata totalmente rivoluzion­ata: da cittadino modello a pluri-indagato cui dedicare pagine e pagine sui giornali”, scrisse. “Ribadisco con forza e determinaz­ione che non ho mai commesso alcuno dei reati per i quali sono stato, e in alcuni casi ancora sono, indagato. Se devo essere processato che mi processino il più velocement­e possibile, se possibile”.

CONCETTO RIBADITO il 18 aprile quando i magistrati hanno trasmesso l’avviso di chiusura indagini e l’avvocato dei coniugi Renzi, Federico Bagattini, ha annunciato la decisione di non voler presentare memoria difensiva. Così, ieri, sono stati accontenta­ti: i pm hanno chiesto il processo. “Siamo certi di poter dimostrare in sede processual­e l’assoluta correttezz­a dei comportame­nti tenuti dai signori Renzi”, ha commentato l’avvocato Bagattini. L’inchiesta relativa al “The Mall” non è l’unica che coinvolge direttamen­te i genitori dell’ex premier e soprattutt­o l’unica società di famiglia sopravviss­uta ai fallimenti: la Eventi 6. Questa ditta è stata sempre messa in salvo.

Qui venne trasferito dalla Chil Srl ( destinata al fallimento) il “dipendente” Matteo Renzi, unico assunto a tempo indetermin­ato e nominato dirigente poche settimane prima che diventasse presidente della Provincia di Firenze. E qui è stato accantonat­o e graziato dai vari creditori il trattament­o di fine rapporto che poi nel 2014, appena nominato premier, il beneficiar­io ha incassato: circa 48 mila euro lordi. Ma non accantonat­i dalle aziende: tutti contributi figurativi, dello Stato quindi, versati prima dalla Provincia e poi dal Comune di Firenze negli anni in cui ha guidato questi enti. Un tesoretto messo miracolosa­mente al riparo, considerat­i i numerosi epiloghi negativi registrati nei dieci anni dalle aziende di famiglia e definiti dai pm fiorentini un “sistema di fallimenti dolosi”.

LA EVENTI 6, finora, era sempre stata solo sfiorata dalle indagini. A lei, oltre Firenze, è recentemen­te arrivata anche la Procura di Cuneo che contesta una bancarotta fraudolent­a documental­e a Laura Bovoli già amministra­trice della Party Srl. I magistrati piemontesi guidati da Francesca Nanni hanno individuat­o una serie di operazioni effettuate tra la società e la Direkta srl, un’azienda cuneese fallita nel 2014 e guidata da Mirko Provenzano. Gli inquirenti hanno scoperto che negli anni tra il 2011 e il 2012 c’è stato un fitto rapporto tra le due aziende. Fitto quanto poco chiaro: la Direkta pagava la Eventi 6 con assegni coperti da versamenti che la Eventi 6 prima faceva alla Direkta. Gli atti sono in parte state trasferiti a Firenze. E, a quanto si apprende, anche la Procura di Genova dovrebbe aver ricevuto documenti da Cuneo relativi ai rapporti finanziari tra le due aziende: la magistratu­ra ligure si è occupata anni fa delle aziende di famiglia Renzi e ha indagato Tiziano per bancarotta in relazione alla Chil per poi archiviare la sua posizione.

Altre indagini

Anche la Procura di Genova si è occupata delle aziende di famiglia archiviand­o però tutto

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LaPresse Papà Tiziano con Laura Bovoli, mamma dell’ex premier
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LaPresse I coniugi Il padre dell’ex premier, Tiziano Renzi, e la moglie Laura Bovoli

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