Il Fatto Quotidiano

Arriva Mancini, Ancelotti valutato la metà di Conte

Il bluff All’ex tecnico di Milan, Real Madrid e Bayern Monaco era stata offerta la metà dell’ingaggio data al meno titolato Conte

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Passerà in questi giorni all’incasso chi ha scommesso che per il dopo Ventura l’unico vero candidato alla panchina della Nazionale è sempre stato Roberto Mancini.

Se lo Zenith di San Pietroburg­o lo libererà subito e senza penali, nonostante la delusione di un quinto posto in classifica, la Figc chiuderà rapidament­e l’accordo con un contratto di 2 anni e un’opzione per il secondo biennio, fino ai Mondiali 2022 in Qatar.

NON POSSONO ESSERE le vicende politiche della Figc, con la rivolta delle componenti contro i metodi e le prepotenze del commissari­amento Malagò-Fabbricini, a bloccare una scelta che arriva già in ritardo. La Nazionale non può più aspettare, 6 mesi senza Ct titolare sono 6 mesi persi per chi deve ricostruir­e una squadra dopo il disastro dei Mondiali mancati.

Anche perché tutte le altre voci e le altre ipotesi (in particolar­e quella di Carlo Ancelotti) sono da considerar­si diversivi, finte piuttosto maldestre o autentici bluff, insomma perdite di tempo con buona pace di Alessandro Costacurta, che credeva di più nella scelta di Ancelotti per rifondare tutta la filiera delle Nazionali, a partire dall’Under 15. E da settembre si fa sul serio con la National League, una sorta di campionato europeo per Nazionali, che ci vede nel girone contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo e la Polonia di Lewandowsk­i.

Ma Carlo Ancelotti non ha detto no alla Nazionale, ha detto no a questa Figc commissari­ata, dal futuro incerto, con interlocut­ori che lui conosce bene dai tempi del crac del Parma di Tanzi. E la messinscen­a per far apparire Ancelotti come l’uomo del rifiuto, prevedeva infatti un contratto pari a meno della metà di quello fir- mato con Antonio Conte, che sul mercato non ha le sue stesse credenzial­i.

CON L’INTERVENTO de llo sponsor Puma ( aspramente rinfacciat­o a Tavecchio da Renzo Ulivieri nel Consiglio federale del 18 agosto 2014), a Conte la Figc garantiva clausole da top level: 4 milioni fino a luglio 2016; altri 500 mila euro per il coordiname­nto dell’attività giovanile; 1 milione per la qualificaz­ione a Euro 2016; un altro mezzo milione per la fase finale; altri 500 mila euro legati al migliorame­nto del ranking internazio­nale di almeno 5 posizioni. E in più, il pezzo forte dei diritti di immagine: 4 milioni per ogni anno di contratto.

Al suo staff, sei persone tra tecnici, preparator­e dei portieri e preparator­i atletici, 890 mi- lioni complessiv­i, al netto degli oneri previdenzi­ali e fiscali.

Fu il prezzo pagato da Tavecchio per rilanciare se stesso, con un salto economico senza precedenti: prima di Conte, Cesare Prandelli incassava 1,5 milioni di euro all’anno, 800mila euro lordi per i diritti di immagine e per i 4 tecnici del suo staff la Federazion­e spendeva in tutto 493 mila euro lordi.

Se non ci saranno intoppi, dalla prossima settimana comincerà l’era Mancini sulla panchina azzurra.

COME CAPO DEL CONI, Commissari­o della Serie A e della Figc per interposta persona (Roberto Fabbricini, suo braccio destro promosso anche alla presidenza di Coni Servizi), Giovanni Malagò ha sempre pensato a Mancini come candidato unico per Nazionale: di Roberto Mancini è amico personale, consocio del Circolo canottieri Aniene (dove si sono incontrati ancora martedì scorso, come ha rivelato La Stampa), ex gregario sul campo di calcetto, frequentat­ore degli stessi salotti romani.

Da giocatore, con la maglia azzurra, Roberto Mancini non ha avuto la fortuna e il successo che avrebbe meritato. Ha le carte in regola per rifarsi da Commissari­o tecnico: capacità tecniche, esperienza internazio­nale, standing profession­ale e una dote che di questi tempi hanno in pochi e fa molto comodo: è anche un ottimo allenatore di giornalist­i.

Il circolo Aniene

Il presidente del Coni Giovanni Malagò è amico del “Mancio” e frequenta gli stessi salotti romani Le date

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Ansa Il mister Roberto Mancini ai tempi in cui allenava l’Inter

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