Quei diecimila voti recuperati e l’assist sui figli delle coppie gay
“Ipop
corn? Mai”. Il segretario metropolitano del Partito democratico e consigliere comunale di Torino, Mimmo Carretta, non segue l’idea di Matteo Renzi: “La nostra opposizione a Chiara Appendino è sempre stata dura - afferma -. Per salvare la città abbiamo offerto la nostra collaborazione soltanto su alcuni temi, il recupero dei fondi per la metropolitana, il salvataggio dell’azienda di trasporti Gtt e per le olimpiadi invernali”. C’è poi la registrazione dei figli di coppie omosex all’anagrafe, voluta dalla sindaca dopo la denuncia della consigliera comunale Pd Chiara Foglietta e della sua compagna. Per il resto, invece, il Pd attacca i pentastellati appena può: dalla mancanza di visione per il futuro della città, passando per i bilanci e i tagli alla cultura, fino alla gestione del traffico. A due anni dalla sconfitta di Piero Fassino, il Pd ha cercato di rilanciarsi: “Il 4 marzo abbiamo avuto 10mila voti in più (sia rispetto il 2016, sia rispetto il M5s, ndr) e siamo di nuovo il primo partito in città. Abbiamo recuperato nelle zone semiperiferiche, ma non ancora nelle periferie”. Come a piazza Montale, dove la sindaca aveva chiuso la sua campagna elettorale e domani il capogruppo Pd Stefano Lo Russo andrà per parlare con gli abitanti di quanto fatto da Appendino.