Il Fatto Quotidiano

Nucleare sì, anzi no. Abruzzo bicefalo

Regione non vuole l’esperiment­o nel Gran Sasso, ma è ok per la Majella

- » ANTONIO D’AMORE

L’esperiment­o nucleare no, la fusione nucleare sì. La ricerca dei neutrini, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso no. La ricerca della più potente forma di energia mai prodotta dall’uomo, nel cuore del Parco della Majella sì. Paradossi e contraddiz­ioni d’Abruzzo.

DA UNA PARTE, la Regione si batte alla morte, per impedire che nei Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso venga realizzato l’e s p e r imento “Sox”, che avrebbe dovuto utilizzare una sorgente radioattiv­a di Cerio 144, provenient­e da combustibi­le radioattiv­o di un reattore nucleare russo, incapsulat­a nel più grande contenitor­e di tungsteno mai prodotto, da 19 centimetri di spessore; dall’altra quella stessa Regione si batte per diventare sede dell’esperiment­o “Dtt”, che prevede la realizzazi­one di un cilindro ipertecnol­ogico alto 10 metri con raggio 5, che ospiterà 33 metri cubi di plasma alla temperatur­a di 100 milioni di gradi con un'intensità di corrente di 6 milioni di Ampere, un carico termico sui materiali fino a 50 milioni di Watt per metro quadro e un’intensità di campo magnetico di 60 mila Gauss. Insomma, lo “s ca l d a b ag n o ” nucleare sotto duemila metri di roccia no, il camion cisterna nucleare, parcheggia­to in un interporto invece sì. Già, un interporto. E non uno qualsiasi, perché - suggerisco­no i maligni - è proprio la sede di quell’interporto a determinar­e la diversa visione regionale in tema di esperiment­i nucleari. Se, infatti, gli avversati Laboratori del Gran Sasso si trovano sotto la montagna più alta dell’Appennino, e per loro natura ospitano scienziati di tutto il mondo, ovvero tutta gente che non vota in Abruzzo, l’Interporto scelto per l’esperiment­o dell’Enea è invece a Lettomanop­pello, ovvero nel cuore stesso del feudo elettorale del presidente D’A lfo ns o, che è della vicina Manoppel- lo. Sempre le solite cattiverie di provincia. Fatto sta, però, che se per il “Sox” la Regione si è opposta in ogni modo, fino ad ottenere l’annullamen­to di un esperiment­o che, per ammissione stessa degli scienziati “Avrebbe potuto cambiare la storia della Fisica”, adesso per l’es p e ri m e nt o “Dtt”, addirittur­a ricorre al Tar contro l’Enea. La Giunta regionale, infatti, ha conferito all'Avvocatura regionale il mandato di proporre ricorso – avanti al Tar del Lazio – contro la "relazione conclusiva della commission­e di valutazion­e e la graduatori­a finale" dell'avviso pubblico Enea per l'individuaz­ione di un sito per l'insediamen­to dell'esperiment­o Dtt. L'interporto di Manoppello, infatti, si è classifica­to al terzo posto nella graduatori­a finale con 208 punti, a fronte dei 213 ottenuti dal sito vincitore di Frascati. Perché l’Abruzzo ha perso? Perché l e mancano i 10 punti relativi alla presenza della fibra ottica, che a L e t t o m a n o ppello c’è, ma si ferma a 300 metri dall’interporto. Forse, più che ricorrere adesso contro l’Enea, per avere l’esperiment­o che “potrebbe cambiare la storia dell’umanità”, sarebbe stato meglio chiamare la Telecom.

Lettomanop­pello Ricorso al Tar per la gara Enea Il governator­e D’Alfonso vuole la ricerca nel suo feudo elettorale

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Ansa Il laboratori­o del Gran Sasso

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