Il Cairo, arresti e perquisizioni contro un legale dei Regeni
Alla vigilia dell’arrivo dei pm romani, fermato e rilasciato Lotfy. La moglie resta in cella
Il governo egiziano e la Procura del Cairo annunciano i preparativi per la missione dei pm italiani nell’ambito del caso Regeni portando via Mohamed Lotfy e la sua famiglia. Stiamo parlando del direttore esecutivo dell’Ecrf, la Commissione egiziana per i diritti e la libertà, l’organismo che rappresenta legalmente e non solo, la famiglia Regeni in Egitto. Un blitz poco prima delle 3.
LE FORZE DI SICUREZZAsono penetrate nell’abitazione dei Lotfy ad armi spiegate, quasi fosse un caso di terrorismo, hanno prelevato nel sonno lui, la moglie Amal Fathy e il figlio della coppia di appena 3 anni. Non potendo tenere in stato di fermo Lotfy e il figlioletto, entrambi con la doppia cittadinanza egiziana e svizzera, le autorità del Cairo hanno deciso di trattenere solo la donna. L’abitazione di Lotfy è stata perquisita a fondo, i cellulari dei coniugi sequestrati, senza che potessero comunicare con gli avvocati e i colleghi della Commissione. L’irruzione di ieri notte pare strettamente legata alla missione dei giudici italiani, prevista martedì, che indagano parallelamente sul caso della morte di Giulio Regeni: “È vergognoso il modo con cui le autorità di sicurezza scelgono di trattare con noi, pochi giorni prima della visita degli inquirenti italiani in Egitto per analizzare il contenuto delle telecamere della metropolitana del Cairo - si legge nella nota diffusa dalla Commissione egiziana per i diritti e la libertà . Noi lavoriamo per documentare casi di tortura nelle carceri, scomparse forzate. È chiaro che Lotfy e la sua famiglia siano stati fermati perché il direttore del consiglio di amministrazione di Ecrf (Ahmad Abdallah, a sua volta arrestato il 24 aprile del 2016, ndr.) è il consulente della famiglia di Giulio Regeni. Ecrf condanna fermamente la detenzione della moglie del suo direttore esecutivo e ne chiede il rilascio immediato”. Per la Commissione non è la prima volta. Oltre ad Abdallah, Lotfy ed altri membri interni, nell’autunno scorso è toccato a Ibrahim Metwaly, fermato all’aeroporto internazionale.
Nuove intimidazioni Non è la prima volta che gli avvocati che si occupano di diritti civili siano minacciati