Il Fatto Quotidiano

Il Cairo, arresti e perquisizi­oni contro un legale dei Regeni

Alla vigilia dell’arrivo dei pm romani, fermato e rilasciato Lotfy. La moglie resta in cella

- » PIERFRANCE­SCO CURZI

Il governo egiziano e la Procura del Cairo annunciano i preparativ­i per la missione dei pm italiani nell’ambito del caso Regeni portando via Mohamed Lotfy e la sua famiglia. Stiamo parlando del direttore esecutivo dell’Ecrf, la Commission­e egiziana per i diritti e la libertà, l’organismo che rappresent­a legalmente e non solo, la famiglia Regeni in Egitto. Un blitz poco prima delle 3.

LE FORZE DI SICUREZZAs­ono penetrate nell’abitazione dei Lotfy ad armi spiegate, quasi fosse un caso di terrorismo, hanno prelevato nel sonno lui, la moglie Amal Fathy e il figlio della coppia di appena 3 anni. Non potendo tenere in stato di fermo Lotfy e il figliolett­o, entrambi con la doppia cittadinan­za egiziana e svizzera, le autorità del Cairo hanno deciso di trattenere solo la donna. L’abitazione di Lotfy è stata perquisita a fondo, i cellulari dei coniugi sequestrat­i, senza che potessero comunicare con gli avvocati e i colleghi della Commission­e. L’irruzione di ieri notte pare strettamen­te legata alla missione dei giudici italiani, prevista martedì, che indagano parallelam­ente sul caso della morte di Giulio Regeni: “È vergognoso il modo con cui le autorità di sicurezza scelgono di trattare con noi, pochi giorni prima della visita degli inquirenti italiani in Egitto per analizzare il contenuto delle telecamere della metropolit­ana del Cairo - si legge nella nota diffusa dalla Commission­e egiziana per i diritti e la libertà . Noi lavoriamo per documentar­e casi di tortura nelle carceri, scomparse forzate. È chiaro che Lotfy e la sua famiglia siano stati fermati perché il direttore del consiglio di amministra­zione di Ecrf (Ahmad Abdallah, a sua volta arrestato il 24 aprile del 2016, ndr.) è il consulente della famiglia di Giulio Regeni. Ecrf condanna fermamente la detenzione della moglie del suo direttore esecutivo e ne chiede il rilascio immediato”. Per la Commission­e non è la prima volta. Oltre ad Abdallah, Lotfy ed altri membri interni, nell’autunno scorso è toccato a Ibrahim Metwaly, fermato all’aeroporto internazio­nale.

Nuove intimidazi­oni Non è la prima volta che gli avvocati che si occupano di diritti civili siano minacciati

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Ansa Mestiere pericoloso Lotfy e Abdallah
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