Il Fatto Quotidiano

Dall’opulenza di Mondazzoli ai più piccoli e coraggiosi: il Salone fa il pieno

- » MASSIMO NOVELLI

C’è l’opulenza, in metri quadrati, degli stand di Mondadori, Gems o Feltrinell­i. E ci sono i banchetti dei piccolissi­mi editori del “quarto padiglione”, in realtà una tensostrut­tura da vecchia Festa dell’Unità collocata all’esterno del Lingotto Fiere. Ma sono proprio loro, i capitani coraggiosi dell’editoria indipenden­te, cuore di questo Salone del Libro, che, intanto, anche ieri ha fatto registrare code agli ingressi e ritardi nell’apertura.

DAVIDE CONTRO Golia; editoria di cultura, come una volta, contro editoria commercial­e. Gente come i saluzzesi di Federico Tozzi Editore, dal nome del grande scrittore toscano, che propongono un inedito, in Italia, di Fernando Pessoa: il romanzo che scrisse in onore dell’amico Aleister Crowley, l’occultista inglese. Il volume, che raccoglie lettere tra i due e poesie, s’intitola La bocca dell’inferno, ed è stato curato da Marco Pasi. Un’altra formica laboriosa si chiama Scrittura pura, è di Asti. Ha pubblicato per primo il romanzo di culto La Madonna col cappotto di pelliccia del turco Sabahattin Ali (1907-1948). Fazi voleva darlo alle stampe a sua volta, però i piemontesi l’h an n o bloccato. Se ne parlerà forse nel 2019. Un gran lavoro lo fanno quelli che si sono consorziat­i nei Nuovi Editori Indipenden­ti: dai sardi di Arkadia a Neo Edizioni. a Intermezzi, a Las Vegas, a Miraggi. Quest’ultima ha tra le novità la traduzione di un romanzo dello spagnolo José Dìaz Fernàndez (1898-1941), morto esule in Francia. Si tratta di El casamatta blocao, tradotto da Marino Magliani e Riccardo Ferrazzi.

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LaPresse Lettori agli stand

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