Il Fatto Quotidiano

I suoceri dell’acido: contrari alle nozze fanno sfregiare il marito della figlia

Rappresagl­ia La coppia per ben due volte ha ingaggiato due serial killer

- » GIACOMO SALVINI

Pr o pr i o non lo potevano vedere quell’uomo più grande di lei di 28 anni. Non potevano sopportare un matrimonio tra la figlia di 20 e il marito di 48: un’età, secondo loro, troppo diversa per condivider­e sogni, progetti di vita e magari per mettere su famiglia. E così, dalle minacce esplicite nei confronti del genero, i genitori della ragazza sono passati ai fatti: hanno ingaggiato due serial killer (di cui non si conosce ancora l’identità) per attentare alla vita dell’uomo con l’acido muriatico e porre fine una volta per tutte a quel matrimonio sgradito.

SE IL PRIMO tentativo è andato a vuoto lo scorso 19 febbraio a San Gimignano (Siena), nel secondo il criminale assoldato dai due genitori è andato a segno a Torino sfregiando il volto del genero in maniera permanente. Così lunedì scorso i due genitori della ragazza – P.C.C, calabrese ma residente a Torino, e L.C palermitan­a domiciliat­a a Certaldo (Firenze) – sono stati arrestati dai carabinier­i di Poggibonsi con l’accusa di lesioni gravissime. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa, su richiesta della Procura, dal gip di Fi- renze: secondo il giudice i genitori della ragazza sarebbero stati i mandanti delle esecuzioni con l’acido nei confronti del genero. Adesso le indagini per individuar­e gli attentator­i materiali degli agguati è stata presa in carico dalla Procura di Torino per competenza territoria­le.

Che quella relazione non piacesse ai genitori, la ragaz- za lo aveva capito fin da subito: minacce di morte, danni alla macchina di lui, maltrattam­enti in casa. Una vera persecuzio­ne che però non ha impedito ai due innamorati di sposarsi tre anni fa.

E A QUEL PUNTOi due coniugi hanno deciso di mettere in piedi il “piano delittuoso”. In seguito al primo attentato fallito, la giovane coppia aveva deciso di lasciare la Toscana e rifugiarsi segretamen­te a Torino per sfuggire a quei genitori accecati dall’odio. Dopo poco però i due sono stati scoperti e così padre (con precedenti per omicidio) e madre hanno organizzat­o una spedizione punitiva stavolta letale: il 19 aprile scorso il genero è stato avvicinato da uno sconosciut­o al grido di “schifoso pedofilo, te lo meriti” e gli è stato lanciato contro l’acido in faccia con conseguenz­e permanenti. L’uomo non ha perso la vista solo perché in quel momento portava gli occhiali. Le indagini sono scaturite dalla denuncia della figlia e le prove nei confronti dei due genitori sono state raccolte anche tramite intercetta­zioni telefonich­e.

Ora i due sodali del disegno criminale si trovano separati nel carcere di Vallette (Torino) e in quello di Firenze e la Procura di Torino sta continuand­o a lavorare per dare “un’identità” agli esecutori dei due agguati. Nel frattempo, la coppia perseguita­ta ha cambiato nuovamente residenza in un alloggio segreto in Valdelsa e adesso l’unica soluzione potrebbe essere quella del cambio di identità.

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Ansa Seconda aggression­e Carabinier­i in pattugliam­ento a Siena

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