Il Fatto Quotidiano

Migranti, com’è triste Parigi: sembra la “giungla” di Calais

Capitale in crisi In migliaia vivono su una sopraeleva­ta della metro e nelle tende lungo i canali. Il sindaco Hidalgo accusa il governo

- » LUANA DE MICCO

“Basta migranti per le strade entro fine anno” aveva detto il presidente Emmanuel Macron nel luglio 2017 mentre faceva evacuare un accampamen­to di fortuna alla Porte de la Chapelle, nel nord di Parigi. Meno di un anno dopo, più di 2.500 migranti vivono sempre per strada, dormendo nelle tende, nei quartieri più popolari del nord-est della Capitale, accampati sotto un lungo tratto sopraeleva­to di una linea del metrò e lungo i canali Saint-Martin e Saint-Denis, fino alla periferia con Auberville­rs. Qui si trova il campo del Millénaire, almeno 1.500 persone, il più grande, che prende il nome dal centro commercial­e vicino. Parigi sempre più come Calais, dove la polizia era intervenut­a nel 2016 a smantellar­e la bidonville di disgraziat­i che tentavano il viaggio in Inghilterr­a.

UNA NUOVA “giungla” si estende nel nord-est della Capitale. In città la situazione si fa tesa. E poi il dramma è arrivato. Martedì scorso, un giovane afghano, 20-25 anni, è morto annegato. Forse è caduto nel canale perché aveva bevuto troppo. O forse voleva attraversa­re a nuoto per vincere una stupida scommessa. I pompieri non sono riusciti a salvarlo. Due giorni prima, il corpo di un altro migrante era stato ripescato più a nord, nei pressi del campo del Millénaire. Dopo questi fatti, il sindaco di Parigi, la socialista Anne Hidalgo, ha chiamato in causa la responsabi­lità dello Stato nella cattiva gestione della crisi dei migranti e per le condizioni disumane e insalubri in cui chi cerca rifugio a Parigi si ritrova a vivere. Hidalgo mette in guardia contro i rischi di un’evacuazion­e e chiede allo Stato di fornire un tetto ai migranti se si vuole evitare una “catastrofe”: “Negli accampamen­ti della capitale vige il caos. Le Ong chiedono la presenza della polizia per poter continuare a intervenir­e”, ha scritto il sindaco in una lunga lettera al primo ministro Edo- uard Philippe, che il quotidiano Le Figaro ha pubblicato integralme­nte.

Appena un paio di mesi fa, il ministro dell’Interno, Gérard Collomb, aveva rifiutato di fornire rinforzi a quei quartieri della capitale: “L’occupazion­e dello spazio pubblico nella città non è competenza dello Stato”, aveva detto Collomb. Un atteggiame­nto che aveva lasciato di sasso i responsabi­li delle associazio­ni umanitarie che ogni giorno distribuis­cono pasti negli accampamen­ti e forniscono cure mediche ai migranti: “Che cosa si sta aspettando? Un nuovo dramma? Teniamo i migranti fuori dalla querelle a fini elettorali tra governo e città”, aveva reagito Pierre Henry, direttore della Ong France Terre d’Asile, molto attiva anche a Calais.

DA PARTE SUA Anne Hidalgo accusa il governo di “abbandonar­e” la città a se stessa: “La crisi può essere risolta solo se – si legge nella missiva a Philippe – ciascuno accettasse di ripensare la sua azione e di andare oltre il perimetro stretto della propria area di intervento”.

Intanto nel 19esimo arrondisse­ment i migranti continuano a ammassarsi. Secondo i volontari delle Ong molti fanno avanti e indietro da Calais cercando un po’ di riposo a Parigi prima di ritentare la traversata della Manica. Nella Capitale mancano spazi di accoglienz­a. A marzo, alla porte de la Chapelle, ha chiuso la “Bulle”, una struttura gonfiabile adibita a centro per rifugiati che ha accolto più di 60 mila persone in un anno e mezzo.

Su quest’area deve sorgere un campus universita­rio. La Bulle potrebbe essere rimontata altrove da questa estate e altri cinque centri di accoglienz­a dovrebbero essere allestiti in tutta la regione.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy