A volte ritornano: North dall’Irangate alla Nra
L’ex ufficiale dei Marines scelto dalla lobby delle armi come portavoce
Bello
come un attore, impeccabile nella sua divisa inamidata e sovraccarica di nastrini e decorazioni, Oliver North, all’epoca colonnello dei marines, entrò così nelle case e nelle cronache americane, quando depose in Congresso sulla vicenda IranContras.
È lui, tipico ‘eroe americano’ dei tempi di Ronald Reagan, che la National Rifle Association (Nra), la lobby delle armi negli Usa, ha ora scelto come nuovo presidente e testimonial, mentre l’assioma ‘libere armi in libero Stato’, garantito dal II emendamento della Costituzione, pare a tratti vacillare, sotto la spinta del movimento dei giovani Never Again. Il congresso di Dallas, una settimana fa, è stata l’occasione per puntellare e rinnovare l’immagine della associazione, che s’è riunita dove il sindaco e la popolazione non la volevano, ha ricevuto l’appoggio del presidente Trump, già dimentico delle promesse fatte ai giovani (“Fin quando sarò presidente, nessuno toccherà il II Emendamento”) e s’è scelta in North un nuovo ‘uomo immagine’.
NORTH NON HA il fascino e la fama di Charlton Heston - Mosé e Ben Hur al cinema e poi protagonista del Pianeta delle Scimmie - che guidò la Nra a cavallo del Millennio. Ma è figura di riferimento solida per i conservatori d’America, uscito ‘pulito’ dallo scandalo Iran-Contras, noto anche come Irangate, e riciclatosi da militare a commentatore politico della Fox News, la reteall news vicina ai repub- blicani. Militare pluridecorato e trafficante d’armi, funzionario del Consiglio per la Sicurezza nazionale nell'Amministrazione Reagan, North fu uno dei principali protagonisti della discussa trattativa che, alla metà degli Anni Ottanta, portò a un baratto tra Washington e Teheran: armi americane al regime che, solo pochi anni prima, aveva tenuto sequestrati per 400 giorni oltre 50 funzionari dell’Ambasciata di Washington a Teheran, in cambio della liberazione di prigionieri statunitensi finiti nelle mani degli Hezbollah in Libano.
Con North alla presidenza, e la ‘mamma con la pistola’ Dana Loesch come portavoce, la Nra torna all’offensiva, dopo che una sequela di sparatorie nelle scuole e il massacro a metà febbraio nel liceo di Parkland in Florida – 14 studenti e tre adulti uccisi – avevano incrinato le adamantine certezze del rispetto del II Emendamento. Ma il dibattito politico s’è ormai spento, come sempre dopo tutte le altre stragi.
North, oggi 75 anni, con nel curriculum anche l’invasione di Grenada e gli sviluppi del sequestro dell’Achille Lauro, fu incriminato per l’Irangate nel 1989 per avere ostacolato l’inchiesta del Congresso, ma fu poi scagionato nel 1991. Il ricavato della vendita di armi all'Iran, in violazione dell'embargo, servì a finanziare di nascosto l'opposizione dei Con- tras al governo rivoluzionario sandinista e filocomunista del Nicaragua. La vicenda minò la credibilità di Reagan, cui North fece da parafulmine nelle audizioni in Congresso.