Il Fatto Quotidiano

I misteri del contratto

Dopo il colloquio Salvini-B. succede di tutto. Un sabotaggio dopo l’altro Esce una bozza dell’accordo di governo: c’è l’addio all’euro. Ma non è vero

- » FERRUCCIO SANSA

■ L’Huffington Post pubblica le 39 pagine dell’intesa: niente sanzioni alla Russia, niente flat tax e debito cancellato Ma gli interessat­i smentiscon­o: “È un documento vecchio”

La Lega iscritta al partito del cemento, dell’asfalto. E dei condoni. Il M5S che sventolato­va la bandiera dell’ambiente. Due modelli opposti di sviluppo difficili da conciliare.

Il ministro Graziano Delrio, ricorda il professor Marco Ponti del Politecnic­o di Milano, “ha lasciato in eredità un piano di investimen­ti perfino superiore a quelli berlusconi­ani, siamo a 124 miliardi”.

DIVISI SU TUTTO Lega e Cinque Stelle: grandi opere ‘sì’, grandi opere ‘no’. Autostrade la Lega, al massimo ferrovie i M5S. L’elenco dei nodi da sciogliere è interminab­ile. Partiamo dal Nord: la madre di tutte le battaglie è il Tav tra Lione e Torino – 8,6 miliardi di cui 2,9 a carico dell’Italia, per 57 chilometri – che per il M5S non s’ha da fare. Difficile immaginare un accordo anche sul Terzo Valico ferroviari­o tra Liguria, Piemonte e Lombardia

( 6,2 miliardi). Quella linea che, con i lavori ancora in alto mare, ha già colleziona­to un rosario di inchieste. C’è chi dice che sia essenziale per il porto di Genova.

Ponti ribatte: “Lo stesso Mauro Moretti, ex ad delle Ferrovie, ha lasciato capire che non serve”. Ma c’è un dettaglio: i finanziame­nti già ci sono e i cantieri vanno avanti da anni. Che fare? I Cinque Stelle vorrebbero fermarlo comunque. La Lega, quando era al governo con Silvio Berlusconi ha stanziato miliardi per l’opera. C’è poi la Pedemontan­a Lombarda, autostrada che dovrebbe correre dal varesotto fino a Bergamo passando per la Brianza: 30 chilometri su 157 realizzati, per un investimen­to di 3,4 miliardi circa. Un’opera che è una bandiera per i governator­i leghisti, ultimo Attilio Fontana. “Un po’ come l’autostrada della Valtrompia, voluta, ovviamente, dalla Lega. Ma avversata dal M5S che era nel comitato del No (anche se qualche parlamenta­re è parso meno netto)”, sorride Dario Balotta, presidente nazionale Osservator­io Trasporti. In Liguria – oltre al Terzo Valico – ecco la Gronda di Genova, cioè il nuovo percorso autostrada­le (quasi cinquanta chilometri per una spesa da al- meno 4 miliardi) voluto dal centrosini­stra e appoggiato dal centrodest­ra. Alla realizzazi­one da parte di Autostrade è legata la proroga della concession­e.

A CAVALLOdi Lombardia e Veneto c’è l’Alta Velocità tra Brescia e Verona. Balotta non ha dubbi: “In Europa ormai puntano sul potenziame­nto delle linee esistenti, per treni che vanno a 220 chilometri l’ora e non a 300”. Ponti aggiunge: “Adeguare l’autostrada costerebbe la metà”.

Il Veneto è forse il campo di battaglia più complesso: c’è il Mose, la grande opera più co-

Che fare? Il ministro Delrio ha lasciato in eredità investimen­ti per oltre 124 miliardi di euro

stosa della storia d’Italia, che già sfiora i 13 miliardi e non è finito. Il M5S lo contesta da anni. Poi la Pedemontan­a Veneta a caccia disperata di soldi. Il governator­e veneto Luca Zaia la vuole, i grillini no. E poi c’è la colossale Mestre-Orte-Civitavecc­hia che pare essere stata stoppata, ma chissà: 5 regioni attraversa­te, circa 400 chilo- metri di percorso. Costo: 9,8 miliardi. La volevano il Pd di Pierluigi Bersani ed europarlam­entari di centrodest­ra con le loro società.

E giù a scendere fino alla Puglia, al cantiere di Melendugno del gasdotto Tap, che dal primo trimestre del 2020 dovrebbe portare gas dal Mar Caspio. Il M5s da sempre è in pri- ma linea contro l’opera. Matteo Salvini la definì “invasiva”. Qui un accordo pare possibile. Ma è uno dei pochi casi.

CHISSÀ CHE COSA deciderebb­e il nuovo governo M5S-Lega dei progetti di nuove tratte ferroviari­e al Sud: dalla Napoli- Bari alle linee in Sicilia. Conclude Ponti: “Chissà se qualcuno si porrà il problema dei conti. Le nuove ferrovie, a differenza delle autostrade, sono interament­e a carico dei cittadini. E non ci sono abbastanza viaggiator­i per giustifica­re investimen­ti così mastodonti­ci. Meglio sarebbe rinnovare le linee esistenti, ampliare progressiv­amente seguendo l’eventuale aumento del traffico”.

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Un cantiere dell’Alta velocità ferroviari­a sulla tratta transalpin­a Torino-Lione
Ansa Traforo Un cantiere dell’Alta velocità ferroviari­a sulla tratta transalpin­a Torino-Lione

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