Leonardo, colosso dimezzato Il mercato snobba Profumo
In difficoltà Approvato il bilancio 2017, peggiore del 2016. Pesa l’eredità di Moretti, ma dal 2010 Finmeccanica s’è ridotta al lumicino. E i miglioramenti sono previsti nel 2020
La sintesi migliore delle difficoltà di Finmeccanica, oggi Leonardo, la dà la Borsa: ieri il titolo ha chiuso a 9,43 euro, come aveva aperto, indifferente all’assemblea dei soci che ha approvato il primo bilancio targato Alessandro Profumo. Un anno fa il titolo valeva 15,6 euro. In 12 mesi il colosso della difesa ha perso il 40% della capitalizzazione.
L’ASSEMBLEA ha approvato col 98% dei voti favorevoli il bilancio 2017, chiuso con un utile di 274 milioni, -46% rispetto al 2016, ma ha staccato un dividendo analogo: al Tesoro, che controlla il gruppo col 30,2%, vanno 24,4 milioni. Le percentuali bulgare si sono ridotte al 76% quando si è trattato di approvare il piano di incentivazione per i vertici e parte del management, segno di un po’ di malumore tra i fondi esteri azionisti. L’assemblea è scorsa senza grossi sussulti. È toccato a Giuseppe Bivona di Bluebell fare la parte del guastatore. Il banchiere ha ricordato che nessuno dei dati di bilancio è migliore del 2016 (eccetto l’indebitamento), e la mancanza di esperienza di Profumo (manager bancario), si somma al rinvio a giudizio ricevuto ad aprile per falso in bilancio per i derivati Mps, quando ne era presidente. “Non è causa di decadenza - ha replicato il presidente Gianni De Gennaro - né restrizione della capacità di Leonardo di operare sui mercati”. I problemi della società non derivano dalla posizione giudiziaria di Profumo, ma dai numeri. A marzo 2017 il governo Gentiloni l’ha nominato escludendo promozioni interne. Ha congedato Mauro Moretti, per una vita padrone delle Ferrovie su cui pesava una condanna in primo grado per la strage di Viareggio e una gestione deludente. La Borsa ha brindato. Profumo si è presentato a ottobre spiegando che andava tutto be- ne, poi dopo un mese ha dovuto rivedere al ribasso le previsioni del 2017, provocando un tracollo in Borsa. Ne è seguito un altro a gennaio scorso alla presentazione del piano industriale al 2020. Profumo paga soprattutto la gestione Moretti, volta a una forte compressione dei costi e cessioni di asset importanti. Il 2017 si chiude col calo dei ricavi (- 4%), degli ordini (-41%) e dell’ebitda (-16%), che esprime la capacità dell’azienda di creare valore. In calo anche i flussi di cassa operativi a 537 milioni (-24%). Il 2016 si era chiuso bene solo grazie alla mega commessa per 28 caccia Eurofighter del Kuwait. Moretti l’ha di fatto ereditata da Pier Francesco Guarguaglini ma l’ha messa a bilancio per l’intero valore, 8 miliardi, anche se Leonardo è parte di un consorzio di cui ha il 60%. È toccato a Profumo presentare bilanci depurati dal maquillage. Oggi Leonardo fatica a rilanciarsi. La parte aeronautica arranca, come anche quella degli elicotteri che sotto Moretti è andata in difficoltà. Ci sono poche speranze per la mega commessa da 18 miliardi negli Usa per il nuovo aereo di addestramento del Pentagono – dove Leonardo corre con ottimo modello (l’M-346) della sua Alenia Aermacchi - visto che come partner americano ha scelto la controllata Drs. E l’azienda rischia di essere marginalizzata nell’accordo tra Fincantieri e la francese Naval group per i cantieri Stx.
PER LE AZIENDE del settore è essenziale avere ordini superiori del 30% ai ricavi. Nel 2010, ultimo anno dell’era Guarguaglini, i primi ammontavano a 22,5 miliardi, i secondi 18. Oggi gli ordini sono inferiori di 68 milioni ai ricavi, fermi a 11,5 miliardi, dimezzati e cresce soprattutto nel ramo sistemi, che vale il 50% dei ricavi (nel 2010 era il 38%).Profumo promette la crescita a doppia cifra, ma i miglioramenti sono previsti nel 2020, mentre il 2018 sarà un “anno di consolidamento” (il primo trimestre - scrive il Sole 24 Ore - si è chiuso come quello 2016 solo grazie alla revisione dei criteri contabili). Leonardo ha appena venduto al Qatar 28 elicotteri NH90, la migliore commessa di sempre per il comparto. Ma servirà di più per convincere il mercato.
A piombo
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