Il Fatto Quotidiano

In Palestina la vittima continua a farsi carnefice

- » ORAZIO LICANDRO

“Dopo la loro uccisione gli Zeloti e la massa degli Idumei si avventaron­o sul popolo facendone macello come di un branco di bestie immonde. La gente comune veniva massacrata sul posto appena era presa, mentre i giovani della nobiltà dopo la cattura li incatenaro­no e li gettarono in prigione, rinviandon­e l’uccisione nella speranza che qualcuno passasse dalla loro parte. Ma nessuno si lasciò persuadere, perché tutti preferiron­o morire anziché schierarsi insieme con quei criminali contro la patria. Terribili furono i supplizi cui vennero sottoposti dopo il rifiuto; furono flagellati e torturati, e solo dopo quando il corpo non era più in grado di resistere ai tormenti, a stento concedevan­o loro il colpo di grazia”. Giuseppe Flavio nelle sue Antichità giudaiche (4.5.3) racconta con sgomento ciò di cui gli Zeloti (in ebraico Kanna’im) erano capaci in ferocia. Apparsi sin dal I secolo, gli Zeloti costituiro­no una fazione giudaica po- litico- religiosa segnata da un’irriducibi­le, irrazional­e e accanita indipenden­za politica del regno di Giudea, una peculiarit­à che faceva assumeva loro l’aspetto di strenui difensori dell’ortodossia e dell’integralis­mo ebraico dell’epoca. Tanto era irriducibi­le la loro tensione ribelle verso la dominazion­e romana, da esser trattati appunto dai Romani alla stregua di terroristi e criminali comuni. Ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza, con quegli atroci e incomprens­ibili massacri di cui si ha notizia, non è molto diverso da quello che accadeva già due millenni fa in Giudea e Palestina, ancora oggi terra di sangue e dolore, e dove nel corso della Storia si ripete il ciclo della vittima che si fa carnefice, per ridiventar­e vittima e poi ancora carnefice!

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