Il Fatto Quotidiano

Torna l’Unità ma solo un giorno Per venderla

Editoria Domani ritorna (2 mila copie): 8 pagine fatte da 3 giornalist­i e un grafico. Altrimenti la testata decade. Pd fuori dalla società

- » GIAMPIERO CALAPÀ

Al cimitero acattolico del Testaccio, a Roma, una brezza fastidiosa tormenta la tomba di Antonio Gramsci. Dipenderà dalle sorti de l’Unità, giornale che dovrebbe essere patrimonio nazionale o quantomeno della sinistra, purtroppo ancora una volta sotto scacco. Fuori dalle edicole dal giugno 2017, con un archivio online sottratto agli utenti del web, adesso la proprietà - la Pessina Costruzion­i - rimanda il fu quotidiano in edicola per un giorno: domani.

ALLA GUIDA della redazione (ridotta a tre giornalist­i e un grafico convocati per l’occasione) il nuovo direttore Luca Falcone, già addetto stampa della Pessina, nonché in passato al lavoro per il Partito democratic­o nella fallimenta­re campagna elettorale di Roberto Giachetti contro Virginia Raggi a Roma. Pd che è uscito dalla compagine azionaria dell’editrice. Luca Falcone è il quinto direttore dell’era Pessina dopo Erasmo D’Angelis ( giugno 2015-settembre 2016), Sergio Staino ( settembre 2016- aprile 2017 e maggio- giugno 2017), Andrea Romano (con Staino da settembre a marzo 2017) e Marco Bucciantin­i (aprile-maggio 2017). Domani, questa edizione straordina­ria, sarà distribuit­a nelle edicole di Milano e Roma in duemila copie. Serve sempliceme­nte a evitare che la testata decada: la legge sulla stampa, la 47/1948, prevede infatti che “l’efficacia della registrazi­one cessa qualora si sia verificata nella pubblicazi­one una interruzio­ne di oltre un anno”. Quindi, onde evitare che qualcun altro registri il marchio l’Un i tà la Pessina torna in edicola con otto pagine che eventualme­nte consentira­nno la vendita della testata se qualche imprendi- tore si facesse avanti. Difficile, invece, si tratti dell’antipasto di un rilancio. Purtroppo, ieri, né il neo direttore né l’amministra­tore delegato Guido Stefanelli, hanno risposto a telefonate e messaggi.

A inizio anno i giornalist­i, a cui non erano ancora stati pagati gli ultimi due stipendi a distanza di mesi, avevano presentato istanza di pignoramen­to e così la testata l’Unità era finita all’asta con base 300 mila euro. Quindi, finalmente, il pagamento degli arretrati ai lavoratori e il conseguent­e ritiro dall’asta. Adesso il nuovo corso, seppur di un giorno.

Così il comitato di redazione (il sindacato interno dei giornalist­i): “Siamo ovviamente lieti che l’azienda abbia provveduto a non far decadere la testata e la redazione si è messa a disposizio­ne per confeziona­re questo numero speciale. Tuttavia il ritorno in edicola, per un giorno solo, non fuga in nessun modo i nostri dubbi sul futuro del giornale e dei suoi lavoratori, che da un anno sono in cassa integrazio­ne e hanno dovuto rivolgersi a un tribunale per vedersi pagati gli stipendi che non gli erano stati corrispost­i. In questo anno – spiegano i giornalist­i del cdr – l’azienda è sost anzi alme nte sparita e di fantomatic­i piani di rilancio per garantire un futuro a l’Unità e ai suoi lavoratori abbiamo soltanto letto vaghe enunciazio­ni a mezzo stampa. Troppo poco. Nel frattempo, però, i giornalist­i vantano ancora crediti arretrati e ci sono poligrafic­i che da mesi non ricevono neanche la cassintegr­azione a causa di ritardi negli adempiment­i burocratic­i”.

La nomina Il neo-direttore è l’addetto stampa del costruttor­e e ha lavorato per Giachetti

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Era Gramsci Alla guida dell’Unità, Luca Falcone

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