LA BICI FARLOCCA E IL VIZIO CHE MONTA
MONTANTE, un destino nel nome” è il motto che campeggia sul sito. Ma il destino dell’ex numero uno di Confindustria Sicilia – paladino farlocco dell’antimafia arrestato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione – e della fabbrica di bici di famiglia rischia di scadere dal mito alla farsa. Perché della “Montante cicli” fondata dal patriarca Calogero nel 1908 (finita nel libro La volata di Calòdello scrittore e giornalista Gaetano Savatteri in cui si narra anche che Andrea Camilleri avrebbe usato una bici Montante da Porto Empedocle a Serradifalco per cercare il padre durante la guerra) le tracce reali faticano a trovarsi. “Ma quale fabbrica? Qui a Serradifalco all’epoca potevano esserci sì e no dieci bici”, ha detto all'agenzia AnsaSalvatore, 92 anni. L’ex sindaco rincara: “La fabbrica? Non c’è mai stata, ho abitato a neanche 10 metri da quel civico. Lì c’era un deposito”. Angelo, 88 anni, aggiunge: “Qui Calogero Montante esponeva le bici e riparava ammortizzatori, non costruiva nulla”. Uno dei maggiori produttori di bici in Sicilia – riferisce ancora l’Ansa – afferma: “Non ricordo alcuna fabbrica in quegli anni, posso dire che oggi Montante compra le bici da altri fornitori, le ha chieste anche a noi ma ci siamo rifiutati, le modifica, mette il suo marchio e le vende a un prezzo maggiore rispetto a quello d’acquisto”. Che destino.