La Germania ci molla schiaffi pure sul violino d’epoca rubato
Non tornerà in Italia lo strumento donato al Conservatorio di Torino dall’“angelo del violino” Teresina
Tua, musicista che, nonostante le umili origini, suonava per i maggiori compositori europei di fine Ottocento. È bloccato a Berlino dove le autorità hanno rifiutato di eseguire quanto chiesto dalla procura di Torino contro due presunti ricettatori. Per questo il pm Andrea Padalino ha chiesto e ottenuto l’archiviazione dell’inchiesta nata per uno strano caso. Nel 2010 Antoine Saad, violinista egiziano, propone al conservatorio “Giuseppe V er d i ” l’acquisto di un Gand & Bernardel del 1879 da 30mila euro. Dopo alcuni controlli, il personale del conservatorio nota che è uno dei violini della collezione “Tua” della scuola rubato nel 1988. All’offerta, il conservatorio non risponde. Tempo dopo rilancia la proposta il gallerista Roberto Contini. A quel punto, nel 2012, l’allora presidente Vittorio Sette denuncia tutto ai carabinieri. La procura indaga Saad e Contini per concorso in ricettazione ed esportazione illecita di beni culturali, chiede il sequestro del Gand & Bernardel e, tramite le autorità tedesche, fa perquisire le loro abitazioni scoprendo che nel frattempo il violino è stato venduto per 27mila euro a una coppia di violinisti di origine italiana componenti della Berliner Philharmoniker. A quel punto Berlino si ferma: non crede al furto e reputa lecito l’acquisto. “L’autorità tedesca teneva nei confronti di quest’ufficio e del conservatorio un atteggiamento ‘ s os pe tt oso’”, scriveva il pm nella richiesta di archiviazione. La procura prova a mandare una consulente in Germania a riconoscere lo strumento musicale, ma non basta. “Ne l l ’ a p r il e 2014 perveniva una missiva da parte dell’a u t o ri t à tedesca in cui riteneva chiusa la rogatoria in atto e rigettava di fatto la richiesta di restituzione”. Chiede allora all’avvocatura di Stato di avviare delle cause in Germania, ma tutto si arena. A quel punto il pm ha dovuto arrendersi.