Il regista deportato: “Felice di morire durante i Mondiali”
Oleg Sentsov Sciopero della fame del cineasta ucraino messo in carcere in Siberia e la battaglia di propaganda tra Putin e Kiev
“Sono felice se morirò durante la Coppa del mondo, così attirerò l’attenzione sui prigionieri politici ucraini”. Lo sciopero della fame nella sua cella siberiana in Yakuzia il regista Oleg Sentsov l’ha iniziato dieci giorni fa per “i 64 detenuti politici ucraini” e non per se stesso, ha detto l’artista condannato dalle autorità russe a 20 anni di galera per terrorismo. Dopo essere stato accusato di sabotaggio in Crimea, l’11 maggio 2014 è stato arrestato dall’Fsb russo nella penisola, poi trasferito in un carcere a latitudini siderali.
Liberate Sentsov prima del fischio d’inizio delle partite di calcio. L’appello delle ong arriva a tre settimane dall'inizio dei Mondiali in Russia. Il suo rilascio è stato chiesto anche d a ll ’ Assemblea del Consiglio d’Europa. “Ci aspettiamo che il presidente francese Macron porti la questione sul tavolo al forum di San Pietroburgo dove è atteso”, ha detto Maria Tomak, coordinatrice delle ong a Kiev. L’avvocato di Sentsov, Dimitry Dinze, ha idee diverse: “Mondiali o non Mondiali, ho paura che Oleg finirà morto in una prigione russa”.
Nel 2014 prima delle Olimpiadi invernali a Sochi “il Cremlino ha liberato prigionieri di alto profilo: l’ex tycoon Mikhail Khodorkovsky, gli attivisti di Greenpeace, due membri delle Pussy Riot”, scrive Human Right Watch. L’ong chiede un atto di clemenza anche stavolta, altri inve- sky,