Una situazione da terzo mondo “600 nuovi bus in tre anni”
un’azienda municipalizzata, Atac, alle prese con la procedura di concordato preventivo per non fallire – il rosso è di 1,3 miliardi di euro – e un parco vetture datato (11,6 anni l’età media) il trasporto pubblico è l’incubo di romani e turisti. La flotta dei bus a disposizione per 4,5 milioni di persone tra residenti, pendolari e turisti, conta poco più di 2 mila mezzi di cui ogni giorni ne circolano solo 1.500, tra manutenzioni e guasti. Non va meglio con la metro, lunga appena 60 chilometri. Per chi vive in periferia, macchina o scooter restano indispensabili.
La ricetta del Campidoglio a 5 Stelle prevede “nei prossimi tre anni 600 nuovi autobus, grazie allo stanziamento di 167 milioni di euro per rinnovare la flotta”. E poi il “recupero di 60 minibus elettrici a oggi fermi, a servizio del centro città”. Mentre “a novembre scorso sono arrivati circa 200 nuovi mezzi e sono stati rimessi in strada alcuni filobus, parte di una flotta di 45 vetture acquistate nel 2009 e abbandonate”. Capitolo metropolitane: “Il Comune ha ricevuto 425 milioni dal Mit per restyling e manutenzione delle metro A e B, mentre proseguono i lavori per la realizzazione della metro C verso la stazione Amba Aradam”. Sui filobus il Comune rivendica di aver “sbloccato dopo dieci anni i lavori dei Corridoio Eur-Tor de’ Cenci e Eur-Tor Pagnotta, quest’ultimo verrà aperto in autunno” mentre per l’altro “contiamo di aprire nel 2020”.