Un po’ di ottimismo: questo caos ricorda il Rinascimento
Se Michelangelo nascesse oggi, negli sconvolgimenti di questa nostra epoca, il suo genio fiorirebbe allo stesso modo?
Ogni anno milioni di persone ammirano la Creazione di Adamo nella cappella Sistina di Michelangelo Buonarroti. Altri milioni omaggiano la Monna Lisa di Leonardo. Gli artisti che hanno realizzato queste opere 500 anni fa non vivevano in un loro personale universo di belleza, bensì in un momento storico turbolento segnato da grandi scoperte ma anche da violenti sconvolgimenti. Il loro mondo era sempre più interconnesso grazie all’invenzione dei caratteri mobili di Gutenberg ( 1450), alla scoperta del nuovo mondo di colombo (1492) e di una rotta per le ricchezze asiatiche da parte di Vasco de Gama (1497). Dopo che la peste aveva ridotto in modo drammatico la popolazione europea, il benessere pubblico, la ricchezza e l’istruzione avevano ricominciato a crescere.
IN QUESTO CONTESTO il genio fioriva, come dimostrano i trionfi italiani, le teorie rivoluzionarie di Copernico e altre innovazioni in biologia, ingegneria, medicina. In pochi decenni la stampa diede impulso alla produzione di libri da poche centinaia a milioni ogni anno e le idee cominciarono a viaggiare a velocità prima impensabili.
Era l’età del genio, ma anche del pericolo. Nuove terrificanti malattie si diffondevano su entrambe le sponde dell’ormai trafficato Atlantico. I turchi ottomani conquistavano, grazie alla polvere da sparo, le sponde orientali del mediterraneo. Martin Lutero sfruttava la forza della stampa per diffondere le sue critiche alla chiesa cattolica.
Questa era l’epoca in cui, nel 1504, Michelangelo svegliava la statua di David nella piazza principale di Firenze. Alta cinque metri, fatta con sei tonnellate di marmo di Carrara, il David era un mo- numento alla ricchezza della città e al talento dello scultore. Michelangelo scolpisce il David nel momento fatale tra la decisione e l’azione, mentre si prepara a realizzare quello che deve fare ed evoca il coraggio per provarci. Michelangelo e il suo David conocevano quel momento perché lo stavano vivendo. E lo stiamo vivendo anche noi.
La nostra età è una sfida: tra le conseguenze positive e quelle negative della globalizzazione e dello sviluppo, tra le forze dell’inclusione e quelle dell’esclusione, tra nuovi geni e nuovi pericoli.
Ma in un’età in cui dovremmo agire, tendiamo invece a esitare. Ci manca la prospettiva per vedere le sfide che determinano il nostro tempo. “La prospettiva è la guida e l’ingresso, senza nulla può essere fatto bene”. Quando Leonardo da Vinci scriveva queste parole, stava dando consigli agli artisti ma anche a tutta la sua generazione. Per trovare la prospettiva con cui guardare la nostra epoca, facciamo un passo indietro e rendiamoci di una cosa importante: siamo già stati qui prima. Le forze che convergevano sull’Italia di 500 anni fa e hanno acceso la scintilla del genio e degli sconvolgimenti sociali. Ma adesso siamo più forti. E globali.
QUESTA NUOVA ETÀ dell'oro non arriverà da sola, dobbiamo conquistarla. E non sarà un lavoro facile. Nel 1517, Niccolò Machiavelli, uno dei fondatori della scienza politica moderna, scrisse: “e’ si conosce facilmente, per chi considera le cose presenti e le antiche, come in tutte le città ed in tutti i popoli sono quegli medesimi desiderii e quelli medesimi orrori , come vi furono sempre, in modo che gli è facil cosa, a chi esamina con diligenza le cose passate, pre- vedere in ogni republica le future”.
Le scoperte di Colombo, il crollo del muro di Berlino - entrambi questi eventi hanno segnato la caduta di antiche barriere erette da ignoranza e mito e l’apertura di sistemi nuovi e globali di scambi politici ed economici. La stampa di Gutenberg e Internet hanno entrambi indirizzato l’intera comunicazione umana verso un nuovo standard: abbondanza di informazioni, distribuzione a prezzi modici, estrema varietà e ampia partecipazione.
Le forze dello sviluppo - miglioramento della salute, del benessere e dell’istruzione - erano anche allora alla base del progresso umano, adesso ci elevano. Guerre e malattie, i due freni che maggiormente hanno ostacolato il progresso umano nel corso della storia, erano calate nei decenni precedenti al Rinascimento. Oggi, le morti sul campo di battaglia sono in notevole calo - anche contando le violenze che accompagnano la guerra civile siriana - e le campagne contro malattie e invecchiamento hanno aggiunto quasi due interi decenni l’aspettativa di vita globale. La generazione di adulti in arrivo è la prima della storia a essere universalmente alfabetizzata.
L’EREDITÀ POSITIVA del Rinascimento è stata un’esplosione del genio: risultati eccezionali nell’arte, nella scienza e nella filosofia europee, incomparabili con quelli del millennio precedente, che portarono l’Europa verso la Rivoluzione scientifica e l’Illuminismo nei secoli successivi. Siamo nel pieno di u n’altra esplosione simile, che supera di gran lunga quella precedente, in termini sia di portata che di ampiezza.
Michelangelo scolpisce il David nel’istante fatale tra la decisione e l’azione: anche noi siamo nella stessa situazione