Il Fatto Quotidiano

Dal fascismo a B. e adesso Conte: Padre Pio è un santo “politico”

La devozione dell’ex premier incaricato per il frate di San Giovanni Rotondo, che fu conservato­re e dc

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

Il santo più popolare nel mondo e l’amico nonché avvocato difensore del popolo. Un’atavica radice pop, rivoluzion­aria e religiosa allo stesso tempo. Padre Pio, anzi San Padre Pio, e l’ex premier incaricato Giuseppe Conte, pugliese della provincia di Foggia, la terra d’elezione del frate.

Dunque - è ormai universalm­ente noto - il piccolo Conte trascorse un’intensa infanzia a San Giovanni Rotondo sotto la protezione del santo delle stimmate e di tanti altri prodigi. Suo padre Nicola Conte andava a messa dal frate di Pietrelcin­a e uno zio venne pure folgorato dalla vocazione prendendo i voti, come ci ha informato venerdì scorso Candida Morvillo sul Corriere della Sera. Un profes- sore populista ma anche nazionalpo­polare, grazie alla devozione per Padre Pio, il santo più controvers­o del Novecento italiano, tra sofferenze e polemiche, ma certamente il più amato.

IN FONDO la biografia del frate attraversa un secolo di politica. Ché Padre Pio non disdegnò affatto la dimensione civica. All’inizio ebbe fama di reazionari­o, sia fascista sia monarchico. Poi, in età matura, il realismo lo spinse verso la Dc, rimanendo un convinto anticomuni­sta. E comunque senza mai dimenticar­e la sua inclinazio­ne per l’invettiva burbera.

Come capitò all’ignaro Aldo Moro negli anni sessanta quando lo incontrò per la prima volta. Padre Pio lo accolse con un insulto secco: “Mariuol”. Cioè, “ladro”. Moro rimase sgomento e il frate gli spiegò che chiamava così tutti i politici da quando lo Stato a- veva prelevato il 50 per cento da una cospicua donazione di Fiorello La Guardia, sindaco di New York e figlio di un immigrato di Cerignola, per la costruzion­e dell’ospedale di San Giovanni Rotondo. Persino un Berlusconi bambino, accompagna­to da una zia, sarebbe stato ricevuto da Padre Pio. E il frate gli avrebbe lasciato una dedica scritta: “Al mio caro Silvio, se sarà sempre buono e bravo con tutti, la Madonna non permetterà mai a nessuno che gli venga fatto del male”. Il condiziona­le, trattandos­i dell’ex Cavaliere, è d’obbligo.

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