Il Fatto Quotidiano

Matteo Salvini farà approdare il Giro d’Italia in Russia

- » LEONARDO COEN

Caro Enrico, stavolta parlo di biciclette. Quelle dei campioni. E quelle dei sogni di un popolo che la usa per andare al lavoro (dicono più di 10 milioni di italiani, come ai tempi di Ladri di biciclette, che raccontava un’Italia degli esclusi, dei poveri, degli affamati). Dunque, il Giro d’Italia inventato a Milano nel 1909 ha concluso ieri la sua 101esima edizione a Roma – in stile Grande Bellezza, con la trionfale volata finale all’ombra dei Fori Imperiali – e questo pare abbia irritato un poco il padano Salvini. Il quale avrebbe preferito ( politicame­nte) una Grande Partenza da Mosca, a casa dell’amico Putin, piuttosto che dalla struggente ma problemati­ca Gerusalemm­e. Forse, l’anno prossimo il Giro approderà in Russia. Mosca è più vicina a Milano che non alla Città Santa. E i soldi non mancano: non pochi oligarchi sarebbero disposti ad aprire il portafogli­o. Il progetto potrebbe rientrare in un codicillo del contratto Lega-5Stelle, non graverebbe sulle esauste casse dello Stato, anzi. Né disturbere­bbe i delicati equilibri diplomatic­i o i vincoli – leggi: sanzioni – che Usa e Ue vorrebbero continuare ad imporre e che invece la Lega desidera non rispettare più.

I RUSSI, POI, non è che siano degli estranei: a livello sportivo hanno conquistat­o già tre volte il Giro, dopo la caduta dell’Urss: per primo ci riuscì il biondo ed elegante Evgenij Berzin, nel 1994, che vinse anche tre tappe, lasciando un giovane ma già fulminante Marco Pantani al secondo posto, staccato di 2 minuti e 51 secondi davanti al grande Miguel Indurain, terzo, lui che aveva fatti suoi i Giri del 1992 e 1993. Berzin si radicò quassù, sposandosi nell’Oltrepò pavese. Poi, venne il momento di Pavel Tonkov, il predatore del Giro 1996: chiuso, taciturno, diffidente. Era di Izevsk, dove si costruivan­o i kalashniko­v. Emigrante del pedale, lasciò le steppe per le valli bergamasch­e. Fu poi secondo al Giro del 1997 e del 1998: un grande, insomma. Infine, arrivò il successo di Denis Menchov, che dominò la corsa del 2009. Insomma, Giro po Moskve!

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