Il Fatto Quotidiano

M5S e Lega: sit-in in piazza e Contratto in Parlamento

Si parte dai presidenti di commission­e

- » TOMMASO RODANO © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

“Il governo del cambiament­o se lo beccano tra 3 o 4 mesi”: la sintesi politica la fa Matteo Salvini nello studio di Matrix, Canale 5. Non era difficile prevederlo: il giorno dopo il gran rifiuto di Sergio Mattarella, la squadra populista che tremare il mondo fa è più solida e più forte di prima. Il primo sondaggio – quello mostrato da Enrico Mentana su La7 – dà numeri impression­anti: il M5S perde qualche punto rispetto al 4 marzo (29,5) ma la Lega vola (27,5); insieme varrebbero quasi il 60 per cento.

Di Maio e Salvini si incontrano nel pomeriggio alla Camera per mettere a punto la strategia comune. I gialloverd­i restano insieme almeno fino al voto (che vorrebbero a settembre). “Il Parlamento ha u n ’ u n i c a maggioranz­a, M5S-Lega”, dice il capo politico del Movimento al termine della riunione.

I due partiti proveranno a far partire le commission­i e a portare a casa qualche punto del programma messo a punto in queste settimane. “Quello che non può fare il governo Cottarelli che nasce zoppo, proveremo a realizzarl­o noi in Parlamento”, conferma Salvini.

La situazione è più che insolita: l’esecutivo che si sta per insediare entrerà in carica per gestire gli affari correnti in attesa del voto, senza avere una maggioranz­a parlamenta­re. Tuttavia nessuna norma impedisce la costituzio­ne delle commission­i parlamenta­ri in una situazione di questo tipo. La composizio­ne delle quali, ovviamente, dovrà rispecchia­re gli equilibri numerici esistenti in Parlamento. Lega e Cinque Stelle, in altre parole, proveranno a governare senza essere al governo. Per quanto possibile. A cominciare dal Def: il documento di economia e finanza sta per essere sottoposto all’esame dell’aula, dove i gialloverd­i possono far passare una loro risoluzion­e. E dentro ci scriverann­o innanzitut­to una ricetta per evitare che scatti l’aumento dell’Iva, basata su tagli alla spesa e revisione delle agevolazio­ni fiscali. Ma il testo parlerà sicurament­e anche del reddito di cittadinan­za e della sorta di flat tax della Lega.

Uniti alla Camera, uniti in tv. Dopo l’incontro Di Maio e Salvini vanno entrambi a Canale 5: una staffetta che si ri- pete prima da Barbara D’Urso e poi a Matrix . E il capo del Carroccio, nel talk show serale, mette un altro mattone nella costruzion­e di un’alleanza stabile: “Abbiamo lavorato bene con i Cinque Stelle, dignitosam­ente, avevo dubbi all’inizio. Quel programma rimarrà, torna buono tra due-tre-quattro mesi”. Per Di Maio “è prematuro parlare di alleanza”. Tutt’altro che una chiusura.

NEL POMERIGGIO romano arriva anche la benedizion­e di quello che si definisce “il più grande osservator­e del movimento populista internazio­nale”: Steve Bannon, l’ex stratega di Donald Trump nella campagna che l’ha portato alla Casa Bianca. Domenica sera ha incontrato Armando Siri, il teorico della flat tax salviniana. Ieri invece si è preso il palco del centro congressi “Roma eventi”, a due passi da Piazza di Spagna. La prima parte è un monologo show: “In Italia state facendo la storia, per la prima volta si sono incontrati un partito populista di sinistra e un partito populista di destra. I due leader hanno trovato una mediazione e hanno prodotto un programma politico di 60 pagine”. Quello che è successo nelle ultime 48 ore per Bannon “è disgustoso”, ma allo stesso tempo ha permesso di “far ca- dere la maschera dei globalisti (...), il partito di Davos, dei capitali e dei media stranieri che ha tolto la sovranità agli elettori italiani”. Ancora per poco: come Massimo D’Alema, Bannon pronostica che alle prossime elezioni Di Maio e Salvini “pr e nd eranno l’80%”.

IN TEORIA c’è ancora un ostacolo che si chiama “ce n tr od e st r a”. Salvini non ha ancora chiuso l’alleanza con Silvio Berlusconi. E l’ex Cavaliere, come comprensib­ile, non vorrebbe scendere dal cavallo vincente. Forza Italia non voterà la fiducia al governo Cottarelli, come gli avevano chiesto i leghisti. Ma Salvini è gelido: “Il centrodest­ra? Ci penserò. In queste settimane ho letto che sono brutto, traditore, irresponsa­bile, razzista. C’erano Tizio, Caio e Sempronio di Forza Italia che vomitavano insulti”.

Oggi la Lega riunisce i suoi gruppi parlamenta­ri a Montecitor­io alle 10, poi raduna il Consiglio federale, sempre a Roma. Mentre i capigruppo di Movimento e Carroccio si vedranno per far partire le commission­i parlamenta­ri.

Vento in poppa

Il capo del Carroccio: “Il programma torna buono”. E i sondaggi danno il duo al 57% L’Italia fa la storia con l’accordo tra due leader populisti C’è stato un golpe, ma la prossima volta prenderann­o l’80%

STEVE BANNON

 ?? Ansa ?? Ancora uniti Luigi Di Maio (M5S) e Matteo Salvini (Lega)
Ansa Ancora uniti Luigi Di Maio (M5S) e Matteo Salvini (Lega)
 ??  ??
 ?? LaPresse/Ansa ?? Populisti Matteo Salvini e l’ex stratega di Donald Trump, Steve Bannon
LaPresse/Ansa Populisti Matteo Salvini e l’ex stratega di Donald Trump, Steve Bannon

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy