Il Fatto Quotidiano

Lo spread ignora Cottarelli, Merkel minaccia l’Italia

Mercati nervosi La Borsa scende del 2%. La cancellier­a tedesca evoca il paragone con il trattament­o riservato alla Grecia di Tsipras

- » STEFANO FELTRI

Se lo scopo del veto del Quirinale sul nome di Paolo Savona per il ministero dell’Economia era di rassicurar­e i mercati, l’obiettivo è stato mancato. La Borsa di Milano perde oltre il 2 per cento e lo spread, la differenza tra il rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni e gli equivalent­i tedeschi, arriva a 233 punti, il massimo dal 2014. Ma soprattutt­o la cancellier­a tedesca Angela Merkel evoca un paragone tra Italia e Grecia che suona minaccioso: “Vogliamo collaborar­e con tutti i governi, ma ci sono anche dei principi nell’eurozona”. E sull’incertezza politica relativa al nuovo governo la Merkel ha aggiunto: “Ovviamente ci saranno dei problemi. Anche con la Grecia di Alexis Tsipras ci furono problemi, e poi ci siamo accordati”. Tradotto: che i populisti vadano al governo o protestino in piazza, l’Italia può essere ricondotta a negoziati con Bruxelles come la Grecia che nel 2015 rifiutò con un referendum le condizioni imposte dai creditori, ma poi il governo Tsipras decise di cedere.

INUTILE CHE SERGIO Mattarella si faccia illusioni. Non basta la nomina di Carlo Cottarelli, destinato a essere premier senza fiducia, a rassicurar­e. “Non penso sia quello che voleva la Germania, un governo deve avere il sostegno del Parlamento e questo esecutivo non ce l’ha, temo che i due partiti populisti Lega e 5Stelle ne escano rafforzati”, ha spiegato all’agenzia AdnKronos Clemens Fuest, presidente dell’istituto economico tedesco Ifo, e tra i consiglier­i economici della cancellier­a.

Le analogie con la Grecia evocano scenari che da ieri non sono più considerat­i impossibil­i. A di- cembre 2017 l’Italia aveva ricevuto una promozione nella scala di affidabili­tà del suo debito pubblico: l’agenzia Standard & Poor’s aveva alzato il rating da “Bbb-/A-3” a“Bbb/A2”. Era il primo migliorame­nto dal 2002. Quel ciclo positivo si è però già interrotto. “Il lavoro di anni cancellato in due settimane”, sospirano i tecnici del Tesoro. L’altro colosso del rating, Moody’s, ha messo l’Italia sotto osservazio­ne, premessa di una possibile bocciatura. Come si legge nella nota dell’agenzia Fitch del 21 maggio, i “rischi politici” sono tra i fattori più preoccupan­ti.

SE L’ITALIA scende altri due gradini nella scala del rating, i suoi titoli di Stato non potranno più essere accettati come garanzia dalla Bce: soltanto la Banca d’Italia potrà prenderli ma dopo l’attivazion­e di una linea di liquidità di emergenza (Ela) autorizzat­a dalla Commission­e europea e dalla Bce. È proprio sul negoziato per ot- tenere l’Ela destinata a tenere in vita il sistema bancario greco che Tsipras è capitolato nel 2015. Sotto la soglia dell’investment grade, i titoli italiani non verrebbero più acquistati dalla Bce neppure nel programma di Quantitati­ve easing (nell’ultima settimana gli acquisti nell’area euro sono scesi da 5,3 a 3,8 miliardi, cosa che può aver contribuit­o ad agitare il mercato obbligazio­nario).

Non c’è alcun declassame­nto alle viste nell’immediato ma se sale lo spread si deprezzano i titoli di Stato nei bilanci delle banche. Le regole contabili non impongono di registrare subito la perdita teorica, ma gli altri investitor­i sanno fare di conto e vedono le banche più fragili. Se poi lo Stato viene declassato, a cascata scende anche il rating delle banche locali e delle imprese, mentre continua a ridursi il valore dei buoni del Tesoro in bilancio, le banche vedono salire i costi di finanziame­nto e il circolo vizioso continua fino a spingere il governo a negoziare prima la liquidità di emergenza e poi, forse, un programma di assi- stenza dalla troika Ue-Fmi-Bce per il debito.

A innescare la spirale può essere proprio il rischio politico che si è generato ora, con nuove elezioni che saranno un referendum pro o contro l’euro, e i pericoli saliranno.

Il presidente francese Emmanuel Macron, dopo aver chiamato il professor Giuseppe Conte per esprimere sostegno al governo mai nato, ora si schiera con Mattarella: “Grande senso di responsabi­lità e coraggio”. È molto più preoccupat­o della Merkel degli effetti europei dell’instabilit­à italiana.

COSÌ COME SARÀ sicurament­e preoccupat­o Mario Draghi, il presidente della Bce, cui qualcuno – nei retroscena – attribuisc­e l’ordine di fermare Savona. Per Draghi, che conosce Savona da decenni, in realtà i problemi sono molto maggiori nell’instabilit­à che si è creata adesso, in una crisi senza esiti prevedibil­i e con un’incertezza crescente che rischia di contagiare anche le banche italiane. Un governo con Savona ministro avrebbe forse aperto un dibattito europeo su euro e trattati ma senza conseguenz­e immediate. Il caos seguito all’intervento di Mattarella e la polemica sulla moneta unica rischia di dover costringer­e la Bce a intervenir­e, se l’incertezza innescherà quella fuga degli investitor­i di cui ieri forse si è visto l’inizio.

Peggio di prima

La nuova incertezza politica potrebbe portare a tagli del rating e a problemi alle banche

 ?? Ansa ?? Ostile Angela Merkel è stata riconferma­ta con le elezioni del 2017, alla guida di una grande coalizione con l’Spd
Ansa Ostile Angela Merkel è stata riconferma­ta con le elezioni del 2017, alla guida di una grande coalizione con l’Spd

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