De Mita, la signora e i conti allegri della Onlus
Gli incontri in Regione per l’associazione della moglie, indagata insieme a due figlie
Achi
ritiene che il “sistema De Mita” sia storia ammuffita, consigliamo la lettura delle 90 pagine del decreto di sequestro della Procura di Avellino notificato alla moglie Annamaria Scarinzi e alle due figlie Simona e Floriana De Mita. Sono indagate, con altre sette persone, in un fascicolo che contesta a vario titolo ipotesi di truffa aggravata, peculato e riciclaggio.
La Finanza ha vivisezionato la contabilità delle onlus “Aias Avellino”, già accreditata con il servizio sanitario nazionale, e “Noi con Loro”, che si occupano di fisioterapia e assistenza ai disabili. “Noi con loro” è presieduta dalla moglie di Ciriaco Di Mita, che però sarebbe anche “la vera padrona di Aias Avellino”, secondo il direttore amministrativo Francesco Grammatico in un verbale raccolto dal procuratore aggiunto di Avellino Vincenzo D’Onofrio e dal procuratore capo Rosario Cantelmo.
Nelle carte che ordinano alle tre signore di restituire ci- fre che variano dai 3.000 ai 6.000 euro, briciole della torta – la Finanza ha sequestrato la onlus di Lady De Mita e ha ordinato il sequestro di 1.350.000 euro circa dai conti di “Aias” e di alcune imprese edili e informatiche – si leggono intercettazioni di telefonate e sms da cui emerge che il 31 ottobre 2017 Ciriaco De Mita (non indagato) si è recato in Regione Campania e ha parlato con i funzionari per sollecitare il rinnovo dell’accreditamento provvisorio di Aias. E così mantenere in piedi un meccanismo che pompava fondi pubblici in favore della moglie e dei demitiani.
QUEL GIORNO infatti De Mita era accompagnato dal presidente “Aias” Gerardo Bilotta (indagato, ex assessore di vecchie stagioni, si dimetterà dalla presidenza qualche mese dopo) e dal figlio Alberto Bilotta (non indagato), consigliere comunale uscente e ricandidato in una lista demitiana a sostegno del candidato sindaco pd Nello Pizza. Negli ultimi cinque anni “Aias Avellino” ha ricevuto dalla Regio- ne quasi 7 milioni di euro. Eppure l’associazione è finita in bolletta, commissariata dai vertici nazionali, non paga gli stipendi da 11 mesi.
Recentemente ha perso accreditamento e autorizzazioni ed è stata chiusa. Ci pioveva dentro. Uno dei commissari, Remo Del Genio, ha letto la documentazione e si è messo le mani nei capelli: “Aias – ha spiegato al pm – paga da circa 15 anni l’Ires di ‘Noi con loro’, e le forniture alimentari. E non siamo riusciti a rinvenire il registro di giunta: le voci contabili con le relative delibere”. Era custodito nella cassaforte di Bilotta. “Mi ha detto che è stato sottratto da ignoti”.
“AIAS” PAGA a“Noi con Loro” anche il fitto dei propri uffici. “Sono un unico centro di interessi” scrive il pm. “Aias” però appare come la bad company sulla quale scaricare le perdite. E così mentre i lavoratori fanno la fame, si scopre che Bilotta sarebbe riuscito a ricavare 120 mila euro dalla ripulitura di fatture ad “Aias” del gruppo Preziuso (uno di famiglia era un ex dipendente “Aias”) e con la provvista si è costruito una villa. “Noi con Loro” si è invece procurata un finanziamento regionale di 200 mila euro per la digitalizzazione di una biblioteca da rendere fruibile ai non vedenti, e circa 10 mila euro sono finiti in consulenze per una società informatica. A chi? A Lady De Mita stessa. E alle due figlie. Simona dice al pm di essere una esperta di comunicazione. “Attività mai realmente svolta per assoluta assenza di cognizioni tecniche necessarie”, sostiene la Procura.