Il Fatto Quotidiano

I camionisti bloccano il Brasile: la strana alleanza con gli imprendito­ri

La popolarità del governo Temer a picco a pochi mesi dalle Presidenzi­ali

- » GIUSEPPE BIZZARI

Rio de Janeiro

Èancora

presto per dire se lo sciopero dei caminho

neiros, che da 8 giorni immobilizz­a il Brasile sia terminato. Domenica, il governo del presidente Michel Temer ha ceduto ulteriorme­nte alle rivendicaz­ioni degli autotraspo­rtatori, tra cui la principale, la riduzione e congelamen­to per 60 giorni del prezzo del diesel. Il movimento dei caminhonei­rosè diventato il simbolo di un’inconsueta alleanza tra lavoratori e imprendito­ri di destra e di sinistra, uniti dall’insoddisfa­zione contro il governo, ormai in caduta libera a pochi mesi dalle presidenzi­ali del 7 ottobre. Il movimento si è allargato rapidament­e on line, dopo che il governo ha ignorato ripetutame­nte gli appelli degli autotraspo­rtatori sulle difficoltà tra economia stagnante e continui aumenti fiscali applicati sul prezzo del diesel. A maggio le aliquote sono state ritoccate 10 volte non solo dal governo, ma anche dalla nuova gestione neoliberal­e di Pedro Parente, presidente della società statale Petrobras profondame­nte ristruttur­ata dopo lo scandalo di corruzione della Lava Jato. E da domani dovrebbe iniziare lo sciopero proprio nel settore petrolifer­o.

Il governo accusa gli imprendito­ri di impedire ai camionisti di lavorare, nel tentativo di ottenere sgravi fiscali sulla produzione ridotta a causa della crisi. Il movimento si è mostrato sin dall’inizio eterogeneo, de- centralizz­ato e non organizzat­o sotto le consuete sigle sindacali - tanto che il governo lo ha paragonato alle “primavere arabe” e agli in

dignados spagnoli, ma in pochi giorni, il governo Temer è stato soggiogato dai camionisti attraverso la strategia dei blocchi autostrada­li che hanno impedito il transito nelle principali arterie autostrada­li privatizza­te che, secondo gli autotraspo­rtatori, sono anch’esse responsabi­li del lievitare dei prezzi e del costo della vita. Il governo ha ordinato a Polizia federale ed esercito di rimuovere i blocchi con la forza. Nonostante i disagi a causa della serrata (benzina quasi introvabil­e in tutte le principali città, trasporti pubblici a singhiozzo, scarsezza di cherosene negli aeroporti, voli cancellati e penuria di alimenti e medicine negli ospedali – la categoria riceve appoggio da popolazion­e, sindacati e maggior parte dei candidati alla presidenza.

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Ansa A secco File dal benzinaio

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