Macron paciere conquistatore elezioni per lo scippo petrolifero
Il presidente francese oggi con Haftar e Serraj. Le critiche dell’Italia “auto -eliminata”
Mentre lungo la costa meridionale del Mediterraneo in Libia le milizie continuano a farsi la guerra, arrivano a Parigi arrivano i protagonisti della diplomazia libica per discutere una roadmap unica che dovrebbe mettere fine al caos. Almeno sarebbero i buoni propositi del presidente Macron che ha convocato il summit invitando attori libici e internazionali coinvolti nella crisi del paese nordafricano.
A Derna, città dell’estremo oriente della Libia, si continua a combattere e tra le vittime si contano decine di civili, mentre nella capitale Tripoli si vocifera di una coalizione importante di milizie che starebbe architettando un nuovo assalto contro il palazzo presidenziale del premier Serraj proprio per vendicare il silenzio con cui le istituzioni di Tripoli hanno risposto ai bombardamenti su Derna portati avanti dal generale Khalifa Haftar, l’uomo che da 4 anni si propone come l’unico vero paladino contro i fondamentalisti islamici. “Serraj neanche parla di Derna”, è il commento a caldo di un ingegnere di Tripoli al Fatto. Sui social media tante sono le critiche indirizzate anche verso l’Onu per non aver condannato i bom- bardamenti aerei di Haftar. “Sono usciti finalmente allo scoperto - ha continuato la fonte - non prendere posizioni contro i bombardamenti a Derna dove Haftar sta ucci- dendo civili con la scusa di dare la caccia ai fondamentalisti, dimostra che Serraj e tutto l’apparato messo in piedi dalle Nazioni Unite è con il generale”.
NON È LA PRIMA VOLTA che Macron tenta di conquistare la leadership della diplomazia sulla Libia. Anzi, il primo tentativo lo fece qualche giorno dopo la sua elezione chiedendo a Haftar e Serraj di stringersi per la prima volta la mano a Parigi. L’operazione
Voto entro l’anno Diverse milizie sono pronte a osteggiare l’accordo tra i due leader