Le grandi opere per Cortina 2021? Sì, ma dopo le gare
L’Anas ammette: i cantieri sono in ritardo, i collegamenti essenziali (100 milioni di finanziamenti) non ci saranno nel 2021
MONDIALI DI SCI senza strade Le grandi opere per Cortina 2021 arriveranno, ma dopo le gare. Mancano tre anni a uno degli appuntamenti più importanti per lo sport italiano e già si annuncia una brutta figura: i cantieri sono in ritardo e i collegamenti stradali essenziali per la competizione (100 milioni di finanziamenti su un totale di 240) non arriveranno in tempo.
L’annuncio è arrivato dall’amministratore delegato dell’Anas, Gianni Vittorio Armani: “Speriamo di avviare i cantieri per le quattro varianti nel 2020”. Come dire che non saranno certamente pronte per l’anno successivo. E le varianti sono l’opera essenziale per garantire la viabilità di accesso a Cortina in vista dei Mondiali di sci. Parliamo, tra l’altro, dei tre tunnel di Pieve di Cadore, Valle e San Vito lunghi fino a un chilometro e con un costo complessivo intorno a cento milioni. Il cuore del progetto, perché si era puntato su Mondiali a basso costo e con poco impatto sul territorio. E infatti tutti, dal Pd al M5S, sembravano essere d’accordo. Ma essenziale era, appunto, rimettere in sesto la viabilità sulla vecchia strada Alemagna che già adesso d’inverno si intasa con code chilometriche ogni weekend. Figurarsi per i Mondiali che potrebbero richiamare sulle Dolomiti decine di mi- gliaia di persone per ogni gara.
Che le cose, però, non andassero per il verso giusto si era già capito mesi fa: soltanto cinque cantieri, aveva scritto il Corriere della Alpi, erano partiti. All’appello ne mancavano ben venticinque.
Armani cerca di calmare gli animi: “Abbiamo 7 cantieri consegnati, altri 4 in aggiudicazione, probabilmente entro fine giugno. Altri 11 sono in gara d’appalto. Riteniamo di poter consegnare, entro marzo 2019 tutti i cantieri che non siano le quattro varianti“.
Appunto, mancano le varianti. Il nodo del piano infrastrutturale.
E subito comincia lo scaricabarile: “Avremmo fatto bene a non fidarci delle promesse di accelerazione” delle pro- cedure. Mette avanti le mani Armani per evitare che si punti il dito contro l’Anas. Come dire che la responsabilità potrebbe essere dei comuni. Oppure della Commissione di Via (Valutazione di Impatto Ambientale) che deve studiare progetti delicati in una delle zone più belle delle Alpi.
Una cosa è sicura: i tunnel non arriveranno in tempo. “Certo che sono dispiaciuto”, sospira Roger De Menech, deputato Pd tra i padri dei Mondiali, “Questa storia dimostra che il nostro sistema Paese ha molto da lavorare. E pensare che stavolta la politica aveva fatto la sua parte: in meno di un anno avevamo fatto il decreto e trovato 170 milioni di finanziamenti. Ma la parte tecnica non è stata altrettanto veloce”.
Ancora non si sa se per il 2021 sarà pronta almeno la variante che dovrebbe liberare il centro di Cortina dal traffico. Un percorso ‘light’, con poche spese e minor impatto ambientale rispetto alle colossali circonvallazioni di cui si era parlato in passato.
Chissà se arriveranno in tempo le piste: per i Mondiali sono previsti nuovi collegamenti tra le Tofane e le Cinque Torri e un ammodernamento della storica funivia della Freccia nel Cielo.
I tunnel stradali, è la promessa, arriveranno in tempo per le Olimpiadi del 2026. Cortina è candidata contro Torino. Il dossier è in corso di elaborazione proprio in questi giorni.