85 GIORNI, MILLE ERRORI: SBROCCA PURE “BLOOMBERG”
Neanche un acerrimo nemico del Colle avrebbe potuto congegnare la sequela di errori con cui lo stesso Colle ha gestito la crisi politica innescata dal risultato delle elezioni. Prima il mancato pre- incarico alle due forze vincitrici ( centrodestra e M5S) e i mandati esplorativi ai presidenti di Senato e Camera che hanno finito per bruciare – soprattutto il secondo – le già scarse possibilità di accordo tra 5 Stelle e Pd, l’ipotesi preferita dal capo dello Stato .
Poi, una volta partito l’esperimento grillo-leghista, l’impuntatura sul niet a Paolo Savona per ragioni politiche (e forse per l’odio immarcescibile di Banca d’Italia contro il professore, reo di eccessiva sincerità sulle colpe di Visco e soci): al di là della correttezza o meno di quella scelta, la caduta del “tentativo Conte” ha messo la presidenza della Repubblica in un cul de sac da cui ancora non riesce a uscire con la paradossale possibilità di trovarsi di nuovo – f ra qualche ora o mese – il nome di Paolo Savona in una lista di ministri (Salvini lo ha ribadito ieri sera). Per di più, nel discorso con cui ha rifiutato l’economista euroscettico, Mattarella ha scolpito per sempre due cose: che dall’euro si può uscire ( basta parlarne in campagna elettorale) e che il ministro dell’Economia deve essere approvato dai mercati più che dai cittadini. Motivo per cui l’economista Ashoka Mody, assai ben introdotto a Bruxelles, ieri ha scritto su Bloomberg, la più importante agenzia finanziaria al mondo: “Mattarella ha ‘solo’ minato l’euro”.
L’errore più grave del Colle però è stato l’incarico a Carlo Cottarelli, annunciato poche ore dopo aver giubilato Conte: un nome che è uno schiaffo per i gialloverdi e, quel che è peggio, scelto senza consultarsi coi partiti, motivo per cui l’ex commissario alla spending review - s’è scoperto - non avrà neanche un voto in Parlamento (umiliante condizione per la quale parecchi tra i ministri prescelti si sono defilati). Adesso o il Colle torna a Canossa o si vota il 29 luglio. Un capolavoro.