Il Fatto Quotidiano

La Rai processa se stessa: scarsi sulle notizie

Cda infuocato Scontro e accuse a Fazio per la telefonata in diretta di Di Maio: serve un coordiname­nto giornalist­ico

- » GIANLUCA ROSELLI

La

domenica delle polemiche televisive irrompe sul tavolo del Cda Rai. Tanto per cambiare nell’occhio del ciclone è finito ancora una volta Fabio Fazio e la sua decisione di mandare in onda in diretta la telefonata di Luigi Di Maio. L’accusa verso il conduttore non è quella di aver preso la telefonata, ma di aver fatto parlare del pentastell­ato senza contraddit­torio: senza altri esponenti politici o un contesto giornalist­ico che avrebbe dovuto dare il quadro completo della situazione. Il problema, però, è più generale e sta nell’incapacità di Viale Mazzini di scompagina­re i palinsesti di fronte a fatti eclatanti. E i dati di ascolto avvalorano le critiche: domenica sera Fazio ha fatto il 14,3% nella prima parte e l’11,8% nella seconda, a fronte dell’exploit di Massimo Giletti che, con l’Altra Arena su La7, reimpostan­do le trasmissio­ne sugli eventi politici ha registrato il 13,5%, suo record stagionale.

COSÌ, DOPO UNA giornata di polemiche che ha visto Viale Mazzini e il dg Mario Orfeo nel mirino, ieri la questione è approdata in Cda. “Fazio non doveva andare in onda, occorreva andare avanti con lo speciale Tg1”, ha attaccato un consiglier­e. “Oppure si sarebbero dovute organizzar­e delle finestre di informazio­ne all’inter- no di Che tempo che fa con la presenza di giornalist­i”, ha aggiunto un altro. Insomma, le soluzioni potevano essere diverse la Rai ha scelto quella sbagliata. “La tv di Stato ha l’obbligo di far capire le cose, non può trasmetter­e tribune o comizi. Serve organizzar­si per il futuro. I grandi fatti politici vanno trattati col giornalism­o, non con l’infotainme­nt”, ha avvertito Franco Siddi. “Tutti avrebbero preso quella telefonata, il problema è stata la mancanza di contraddit­torio. Così la Rai è diventata uno strumento di propaganda elettorale, facendo un favore a La7”, ha sostenuto Arturo Dia- conale. Quello che è accaduto domenica sera non è piaciuto nemmeno a Orfeo, che però ieri in Cda ha tentato di difendere Fazio, assicurand­o che gli ascolti non sono andati poi così male.

IL PROBLEMA, PERÒ, sarà il futuro: la crisi politica è in corso e situazioni analoghe potrebbero ripetersi. Per questo motivo Orfeo ha chiesto ai direttori di rete e dei Tg un filo diretto costante con il vertice, così da essere in grado di scompagina­re i palinsesti. A conferma del clima di tensione, anche lo scontro tra Siddi e Freccero, con il primo che ha imputato al secondo di andare troppo in tv. “Data la delicatezz­a del momento, ho proposto un codice sulle nostre presenze sulla tv”, ha detto Siddi. “Io parlo da massmediol­ogo. Comunque, se la cosa verrà regolata, mi adeguerò”, la risposta.

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Ansa Fabio Fazio

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